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Green Economy: in Italia fatica a decollare

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La Green Economy in Italia sta attraversando un periodo di crisi, con sfide, ritardi e pochi segnali positivi. La decarbonizzazione non è in linea con i nuovi obiettivi europei, e le emissioni di gas serra sono in aumento dal 2019 al 2022, mentre la produzione di energia rinnovabile è diminuita, e il trend non rispecchia gli obiettivi europei. Sebbene il riciclo dei rifiuti sia buono, il tasso di utilizzo di materia proveniente dai rifiuti è in diminuzione. Questa situazione è accompagnata da un diffuso “eco-scetticismo” in Italia, alimentato da una visione dei costi della transizione ecologica e dalla percezione riduttiva dei suoi benefici. Questo quadro è emerso dalla Relazione sullo stato della Green Economy presentata durante gli stati generali della Green Economy 2023.

Emissioni: Le stime preliminari di Ispra indicano che le emissioni di gas serra in Italia nel 2022 sono rimaste pressoché invariate rispetto al 2021 (+0,1%). Questo trend, in ottica di decarbonizzazione, è giudicato insufficiente. Le emissioni sono stabili a causa della crescita nei settori dei trasporti e della produzione di energia, mentre si è verificata una contrazione significativa nel riscaldamento e nell’industria. Sebbene l’Italia abbia ridotto le emissioni del 20% dal 1990 al 2022, questo risultato è inferiore alla media europea. Però chiediamoci: saranno realistiche le richieste europee?

Rinnovabili: Nel 2022, la quota delle energie rinnovabili in Italia è rimasta stabile al 19%, lontana dall’obiettivo europeo del 42,5% entro il 2030. Le rinnovabili hanno coperto solo il 35% della produzione elettrica nazionale, principalmente a causa del crollo della generazione idroelettrica dovuto alla siccità. Il fotovoltaico è l’unica fonte in crescita (+12%), mentre eolico, geotermoelettrico e bioenergie hanno registrato una lieve contrazione. Nel complesso, la generazione da rinnovabili nel 2022 è diminuita del 13% rispetto al 2021. Tuttavia, nel primo semestre del 2023, la generazione da rinnovabili è cresciuta del 4%, coprendo il 35% del fabbisogno nazionale di elettricità. Forse sarebbe necessario puntare su altre fonti, come il biogas. E poi, perché no un nucleare sicuro e recente, magari su SMR. 

Risparmio energetico: Nel 2022, i consumi finali di energia in Italia sono diminuiti del 3,5% rispetto all’anno precedente. Gli edifici hanno registrato una riduzione del 8% nei consumi, mentre l’industria li ha ridotti del 7%. L’impennata dei prezzi e la necessità di ridurre le importazioni di gas dalla Russia hanno portato a un aumento significativo del consumo interno di carbone (+30%). Il problema è che questp è avvenuto con un calo della produzione industriale stessa. Risparmiamo, ma anche non produciamo.

Economia circolare: In termini di economia circolare, l’Italia ha generato 3,3 euro di PIL per ogni chilogrammo di risorse consumate, superando la media europea di 2,1. Il tasso di riciclo dei rifiuti urbani nel 2021 è stato del 48,1%, con un tasso di utilizzo di materia proveniente dal riciclo del 18,4%. Sebbene ci sia un calo nel tasso di riciclo rispetto al 2020, l’Italia si posiziona bene rispetto agli altri paesi europei.

Mobilità: Nel 2022, le immatricolazioni di autovetture in Italia sono diminuite del 10%. Le auto a Gpl e ibride hanno registrato aumenti, mentre quelle a metano, diesel ed elettriche hanno subito cali. Le emissioni medie delle nuove immatricolazioni sono diminuite a 118,8 gCO2/km nel 2022. Tuttavia, la penetrazione delle auto elettriche nel mercato italiano è bassa, in parte a causa degli incentivi limitati, in parte però perché i consumatori italiani sono più poveri e non possono permettersi le costose tesla o VW elettriche, un po’ perché non si fidano.

In conclusione, la Green Economy italiana presenta sfide significative, ma anche opportunità di miglioramento in settori chiave come le rinnovabili, l’efficienza energetica e l’economia circolare. Ci vorrebbe un’ottica nuova e innovativa, oltre che forti incentivi, per rilanciarla, ma il MEF e la Commissione odiano il debito, e i cittadini sono troppo poveri.


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