Attualità
Grandi Stangate: come Marsalek fece sparire 300 milioni da Wirecard in un colpo solo
Come si fa a far sparire due miliardi in relativamente breve tempo dai conti di una società? Con dei colpi ben fatti, al limite della sfacciataggine, con la connivenza dei vertici e la colpevole ignavia dei controllori.
Jan Marsalek è l’uomo più ricercato d’Europa, sparito il giorno dopo il suo licenziamento nel 2020, dopo che si scoprì il buco di liquidità nel sistema di carte di credito. Handelsblatt ci spiega come giunse a creare una persona ed un gruppo inesistenti per portarsi a casa tanti, ma tanti soldi. Qui entra il scena Rahul Shama, un professionista e manager indiano, CEO e proprietario del Hermes Group, società di pagamenti indiana. Peccato che Hermes Group esista solo sulla carta e che Rahul Shama proprio non esista. O meglio, esistano diversi Rahul Shama, ma nessuno corrisponde a quello con cui fece affari Marsalek, che utilizzò nome e foto del profilo di un oscuro medico indiano in Arizona. Hermes Group invece viene a esistere quando viene comprata per 315 milioni da parte di Wirecard. Il misterioso Hermes Group però non viene mai integrato nella controllante tedesca perché , poco dopo, viene venduto per 35 milioni di euro ad una società finanziaria delle Maldive che poi appartiene al venditore stesso. Un uomo solo che, con due mosse , si assicura 280 milioni di utili. Non male vero?
Ora ovviamente dietro a Rahul Shama non c’è che Marsalek, che, oltre a grosso malloppo, si è assicurato un bel po’ di viaggi di lusso, in prima classe, cene di lusso e alberghi oltre le cinque stelle, il tutto per trattare l’affare. Marsalek era COO, Chief Opertative Officer, , in numero due di Wirecard, ma evidentemente le sue mosse non interessavano a nessuno in azienda. Cosa faceva Ernst & Young, il revisore di Wirecard? Bella domanda: un informatore avvisò la società di revisione dell’affare losco in corso, ma lei non controllò.
Ora Marsalek pare sia a Minsk, dove gode delle protezioni delle autorità locali. Aveva lasciato subito la Germania, e con diverse centinaia di milioni in tasca può permettersi una vita agiata ora. Alla faccia degli azionisti di Wirecard e delle autorità tedesche
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