Economia
Gli USA definiscono “Paese sensibili” la Corea del Sud, mettendo controlli sull’interscambio, soprattutto nucleare
La Corea del Sud vine e messa dagli USA nella lista dei “paesi sensibili”, in cui l’interscambio informativo scienfico, soprattutto nucleare, è controllato. Un colpo per Seul, causato dall’instabilità politica e dalla minaccia Nord Coreana

Gli Stati Uniti hanno designato la Corea del Sud come un “paese sensibile” in materia nucleare, un cambiamento di status che, sebbene non precluda la cooperazione bilaterale, sollevando preoccupazioni significative per il futuro della collaborazione tra i due alleati e per l’industria nucleare sudcoreana.
Questa decisione, presa dal Dipartimento dell’Energia (DOE) statunitense all’inizio di gennaio, verso la fine dell’amministrazione Biden, ha inserito la Corea del Sud nella categoria “più bassa” della “lista dei paesi sensibili e altri paesi designati (SCL)” del DOE.
Gli effetti di questo cambiamento di status sulla Corea del Sud potrebbero essere considerevoli. Esperti del settore nucleare sudcoreano hanno espresso preoccupazioni sul fatto che questa designazione possa ostacolare la futura cooperazione bilaterale e interrompere progetti in corso. Yun Jong-il, professore di ingegneria nucleare presso il Korea Advanced Institute of Science and Technology (KAIST), ha avvertito che la designazione potrebbe rappresentare “un ostacolo importante” alla cooperazione energetica nucleare tra i due paesi, sia a livello governativo che del settore privato.
In particolare, i ricercatori che in precedenza partecipavano a scambi accademici e industriali senza particolari autorizzazioni potrebbero affrontare restrizioni in futuro, il che potrebbe scoraggiare l’interazione a livello personale e istituzionale. Inoltre, i progetti del settore privato potrebbero subire ritardi, considerando i significativi investimenti di aziende sudcoreane come SK Group e Doosan Enerbility nel settore nucleare statunitense. La designazione potrebbe quindi porre sfide alle aziende sudcoreane che cercano investimenti e opportunità commerciali negli Stati Uniti.
Perché questo cambiamento di status?
Le motivazioni alla base di questa designazione sembrano essere molteplici. Da un lato, come suggerito da esperti sudcoreani, potrebbero essere state influenzate dalle recenti discussioni all’interno dei circoli politici sudcoreani che hanno sollevato la possibilità di un riarmo nucleare di Seul. Ricordiamo la complessa vicenda dell’impeachment del Presidente Yoon Suk Yeol.
Questa ipotesi è stata ulteriormente supportata dal contesto geopolitico instabile e dalle crescenti minacce provenienti dalla Corea del Nord. Dall’altro lato, la designazione riflette una generale cautela degli Stati Uniti nei confronti della proliferazione nucleare e una maggiore attenzione verso paesi con programmi nucleari civili avanzati, come la Corea del Sud.
Nonostante il DOE affermi che la designazione non vieta la cooperazione scientifica o tecnica, gli esperti sudcoreani temono che possa indebolire i legami industriali di lunga data tra i due alleati, potenzialmente infliggendo un duro colpo all’industria nucleare di Seul. La necessità di revisioni interne preventive per visite e cooperazione potrebbe rallentare e complicare i processi decisionali e l’implementazione di progetti congiunti.
Per fortuna alcuni esperti ritengono che la designazione della Corea del Sud nella SCL non sia irreversibile. Essi suggeriscono che un dialogo diplomatico attivo e una stabilizzazione della retorica politica riguardante il riarmo nucleare potrebbero portare alla rimozione del paese dalla lista del DOE. Lee Jae-gi, professore emerito di ingegneria nucleare presso la Hanyang University, ha sottolineato che la designazione del DOE è distinta dalle classificazioni ufficiali dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), suggerendo che la situazione rimane fluida.
Un alto funzionario del settore dell’energia nucleare ha sottolineato come sia “cruciale” per la Corea del Sud mantenere la trasparenza nel campo della non proliferazione nucleare e dei controlli sulle esportazioni. Egli ha riconosciuto che la designazione non è ideale, ma ha espresso la volontà di esplorare varie soluzioni per affrontare le sfide future, sottolineando che il rafforzamento della credibilità e dell’impegno verso la non proliferazione sarà fondamentale per superarle.
Anche la Korea Hydro & Nuclear Power Co. (KHNP), azienda statale sudcoreana impegnata nell’energia nucleare, ha dichiarato di monitorare attentamente l’impatto della decisione del DOE, ribadendo il proprio impegno per la non proliferazione e la continua cooperazione con i partner americani.
Oltre all’energia nucleare, anche altre forme di cooperazione tra i due paesi in tecnologie avanzate potrebbero subire rallentamenti. Il Korea Institute of Science and Technology (KIST), ad esempio, collabora con il Lawrence Livermore National Laboratory dal 2019 ed è impegnato nella ricerca sulle batterie secondarie di nuova generazione in collaborazione con l’Argonne National Laboratory e il Brookhaven National Laboratory.
La Corea del Sud dovrà ora intraprendere un’attenta azione diplomatica per comunicare chiaramente la propria posizione sulla non proliferazione e lavorare per una stabilizzazione del contesto politico interno, al fine di scongiurare potenziali ricadute negative e possibilmente ottenere la rimozione dalla lista del DOE. La potenziale riduzione della cooperazione nucleare in corso non rappresenterebbe solo una perdita per la Corea del Sud, ma anche per gli Stati Uniti, che hanno beneficiato di solidi legami industriali e di ricerca con Seul.
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