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Gli imprenditori italiani si impoveriscono, falliscono o peggio. Però per Claudia Fusani sono già stati tutti “ristorati”

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A Napoli un imprenditore di impicca qualche giorno fa nel suo ufficio a 51 anni. Lascia famigli. A Brescia un giovane imprenditore di 26 anni si impicca anche lui nel magazzino della propria azienda, il corpo ritrovato da un’assistente.

Questi due casi sono successi nell’arco dell’ultima settimana. Da nord a sud i piccoli imprenditori, i ristoratori, baristi, e troppe altre categorie dimenticate stanno soffrendo, sono al limite, ed il ristoro del governo costituisce sono un blando palliativo.

Prendiamo due email arrivate a [email protected], dove abbiamo chiesto di segnalare i casi in cui il ristoro non è giunto, o non è assolutamente adeguato:
Questa di P. M . dalla provincia di Pavia

Buongiorno 

Ho appena letto du fb la Vs proposta di scrivere i vari problemi delle p.iva 

Io ho aperto i primi di Gennaio 2019.

A marzo e aprile mi hanno obbligato a chiudere.

Oltre ai 600 presi in 2 step,  avevo diritto ai 1000 euro per perdita fatturato del 33,% tra aprile 2019 e aprile 2020.

Risultano ad oggi in LAVORAZIONE 

Grazie, P.

Profumeria Cartoleria dalla provincia di Pavia 

Pare che la “Lavorazione ” (Lavorazione? cosa è, un blocco di marmo) si sia sbloccata solo ieri, ma ora con il Lockdown dubitiamo che P. riesca a compensare la perdita del fatturato con ……1000 euro. Purtroppo ha avuto a sfortuna di iniziare esattamente ante COVID, una cosa che in Italia è una colpa.

Un altro caso, molto più drammatico:

Buonasera. Sono Valeria G.di 33 anni
A novembre 2019, con mia sorella di 28 anni e mio marito di 37 anni abbiamo aperto un’attività ludico-ristorativa. Una FEC (Family Entertainment Center).

Grazie agli incompetenti che abbiamo al governo, già con il primo lockdown abbiamo avuto dei danni economici che ancora riusciamo ad onorare, tra le quali anche 3 mensilità di affitto per quasi 17000,00€ (5600 al mese). L’unico aiuto che lo stato ci ha dato sono 2 tranche di 600€ e il minimo del bonus a fondo perduto di sole 2000€, perché non potevamo paragonare la perdita con Aprile 2019 perché ancora attivi. E questo nonostante a febbraio (prima di chiudere) avevamo fatturato 50000,00€.

Ora ci hanno erogato il doppio del minimo e quindi 4000,00€.

Come potremmo mai pagare l’affitto arretrato e quello corrente stando chiusi e con questa miseria che ci hanno ristorato?

È inutile che lo stato voglia metterci in compensazione il 60% del canone di locazione, se non abbiamo i soldi per pagarlo!

E poi perché il 60%e non il 100%?

L’altro 40% da dove lo prendiamo se non abbiamo lavorato al 100%?

Siamo disperati. Siamo alla stregua!

Nei mesi tra il 1° lockdown e questo gli incassi erano del -50% e a mala pena coprivamo le spese. Noi non abbiamo preso un centesimo come stipendio. E inoltre abbiamo dovuto saltare i pagamenti degli F24 perché non bastavano i soldi.

Aiutateci.

Grazie

Se qualcuno volesse intervenire per aiutare questi piccoli imprenditori siamo disponibili a fornire l’indirizzo email. Basta che ci scriviate a [email protected].  Comunque Valeria, con poche parole ci ha indicato i clamorosi errori di questi decreti “Ristori” che dovrebbero essere denominati “Irrisori”: sono solo mance, non tengono conto dei costi fissi, degli investimenti . Piccole cifre che però permettono al PCC, il Partito dei Culi in Caldo della Claudia Fusani e dei  vari Piddo- Stellati, ormai cosa sola, di poter dire “Ah ma tutti hanno già ricevuto i ristori“. Il tutto detto da un faccia ormai cotta dalle lampade e curata nei migliori centri estetici della caapitale, perchè lei, dirigente del PCC, può spendere ed infischiarsene. Gli altri, purtroppo, no.


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