Attualità
Gilet Gialli. Atto 5 con meno partecipazione, ma con evoluzione politica. Intanto Macron prepara la repressione
Sarà il freddo, sarà lo spirito natalizio, saranno state le offerte di mediazione di Macron e le concessioni ai pensionati e sulla SMIC, ma questa volta il quindi atto dei Gile Gialli è stato un mezzo flop.
I dati ufficiali parlano di 60 mila maniestanti, meno della metà della settimana scorsa. Questa ha voluto dire, per fortuna, anche molti meno arresti: ad ora siamo a 125 contro i 690 dello stesso momento di sabato scorso. Parigi, che abbiamo osservato grazie alle innumerevoli webcam su Periscope, vedeva un numero di persone con il gilet giallo molto inferiore alla scorsa settimana. Comunque la polizia è intervenuta con lancio di lacrimogeni e con l’utilizzo di idranti per disperdere la folla, comunque costituita in quasi ugual numero da giornalisti e gilet gialli. Una giornata tutto sommato, almeno sinora, tranquilla, almeno dopo le giornate precedenti.
Qualche scontro con lancio di lacrimogeni a Bordeaux, dove vi erano 30 mile manifestanti, più che a Parigi, ed anche raduni consistenti a Lione, comunque il numero dei partecipanti e di raduni è stato in forte calo. Senza un’organizzazione e senza un obiettivo preciso non è facile mantenere acceso l’interesse popolare diffuso, ed è quasi naturale che, soprattutto dopo le concessioni governative e la promessa dell’apertura di un dibattito nazionale, le cose si stiano normalizzando, almeno in superficie.
Momento curioso, anzi artistico, la performance delle 5 Marianne d’argento in mattinata immobili davanti alla polizia: una protesta artistica che ha colpito e che, per fortuna, non ha avuto conseguenze:
Il fatto che la giornata sia stata, nel limite del possibile, tranquilla e che forse sarà l’ultima di questo movimento (non ha senso proseguire con numeri con numeri ridicoli) non significa che i problemi siano risolti: una fetta ampia dei manifestanti non ha ottenuto nulla, gli altri, in realtà, molto meno di quanto sarebbe necessario ed una frazione di quanto richiesto. Una parte di queste concessioni poi erano comunque previste. Non è detto che il periodo natalizio non serva per riorganizzare meglio le proteste per il 2019. All’interno del movimento si sta affermando una corrente che ha un obiettivo politico che la rende simile al Movimento Cinque Stelle italiano, cioè la definizione di un diritto al Referendum Popolare vincolante (référendum d’initiative citoyenne) che possa mettere un freno al superpotere della burocrazia e dell’Europa, e, come sappiamo, nulla è temuto di più dall’Europa che la democrazia. Nel frattempo Macron e Castaner pensano di riformare le norme sulle proteste per riuscire a sopprimerle con maggiore facilità
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