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Germania, l’esercito vuole raddoppiare le forze: “Pronti alla guerra con la Russia entro il 2029”

Il capo dell’esercito tedesco lancia l’allarme: pronti alla guerra con la Russia entro il 2029. Servono quasi 500.000 soldati e torna l’ipotesi della leva obbligatoria. Un piano colossale con enormi incognite economiche e sociali per il futuro della Germania e dell’Europa.

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Il capo dell’esercito tedesco chiede di raddoppiare le forze armate in risposta alla minaccia percepita dalla Russia. Il capo dell’esercito ha affermato che Berlino deve essere pronta a combattere una guerra con Mosca entro il 2029.

Reuters riporta di aver visionato documenti riservati tedeschi che dimostrano che il capo dell’esercito Alfons Mais vuole aggiungere 100.000 nuovi soldati alle forze armate. L’aumento degli uomini armati raddoppierà le dimensioni dell’esercito tedesco.

“È fondamentale che l’esercito sia sufficientemente pronto per la guerra entro il 2029 e fornisca le capacità che la Germania ha promesso (alla NATO) entro il 2035”, ha scritto il 2 settembre.

La proposta arriva mentre Berlino sta aumentando i suoi impegni di difesa nei confronti dei paesi dell’Europa orientale. La Germania sta procedendo allo schieramento permanente di 5.000 soldati in Lituania.

Inoltre, Berlino sta pianificando di aumentare la sorveglianza in Polonia dopo che circa due dozzine di droni russi sono entrati nello spazio aereo polacco.

Berlino deve ancora raggiungere il suo obiettivo per il 2018 di avere 203.000 soldati in tutto il suo esercito. All’inizio di quest’anno, il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha annunciato che Berlino sta ora cercando di aumentare le dimensioni del suo esercito a 260.000 soldati.

Esercito tedesco

Secondo un’ulteriore analisi e sintesi pubblicata su Modern Diplomacy:

  • La Germania potrebbe dover reintrodurre la coscrizione obbligatoria o offrire incentivi sostanziali per attrarre e trattenere il personale militare, in un mercato del lavoro competitivo.
  • Il mancato raggiungimento degli obiettivi relativi alle truppe potrebbe indebolire il fianco orientale della NATO e mettere a dura prova le alleanze, in particolare con gli Stati in prima linea come la Polonia e i Paesi baltici.
  • Sarà necessario aumentare la spesa per la difesa per equipaggiare e addestrare nuove truppe, mettendo alla prova le priorità fiscali della Germania e il sostegno pubblico alla militarizzazione.
  • La Russia potrebbe considerare il potenziamento militare della Germania come una provocazione, con il rischio di un’escalation delle tensioni nell’Europa orientale.

Mais ha proseguito affermando che la Germania avrebbe anche bisogno di centinaia di migliaia di riservisti in grado di mobilitarsi rapidamente.

“Secondo una prima stima approssimativa, saranno necessari circa 460.000 effettivi (provenienti dalla Germania), suddivisi in circa 260.000 soldati in servizio attivo e circa 200.000 riservisti”, ha scritto. Bisognerà ricorrere alla costrizione obbligatoria per poterli trovare, vista la scarsa propensione al servizio militare.

Da un lato Berlino deve sperare che Putin voglia attendere il 2029 prima di invadere la Germania, rispettando i pianti tedeschi, e che comunque voiglia invaderla, altrimenti l’enorme investimento in armamenti si rivelerà completamente inutile.

bundeswehr in sfilata

Domande e Risposte

1) In cosa consiste esattamente il piano di potenziamento dell’esercito tedesco?

Il piano, promosso dal capo dell’esercito Alfons Mais, mira a rendere la Germania “pronta alla guerra” entro il 2029. L’obiettivo è quasi raddoppiare le forze armate, portandole a una struttura complessiva di circa 460.000 unità. Questa forza sarebbe composta da 260.000 soldati in servizio attivo permanente e da una riserva di 200.000 uomini e donne rapidamente mobilitabili. Data la difficoltà nel reclutamento volontario, questo progetto implica quasi certamente la necessità di reintrodurre una qualche forma di coscrizione obbligatoria per reperire il personale necessario.

2) Perché questa notizia è così rilevante per l’equilibrio europeo e per la NATO?

La notizia è cruciale perché segna una potenziale svolta storica nella politica di difesa della Germania, per decenni improntata alla moderazione. Un riarmo di tale portata trasformerebbe Berlino nella principale potenza militare convenzionale d’Europa, alterando gli equilibri di potere interni alla NATO e ridefinendo il suo ruolo di “scudo” contro la percepita minaccia russa. Per l’Alleanza Atlantica, una Germania militarmente forte sarebbe un pilastro, ma il successo del piano è fondamentale: un fallimento minerebbe la credibilità del fianco orientale e la fiducia degli alleati in prima linea.

3) Quali sono le principali sfide e ricadute economiche e sociali per la Germania?

Le sfide sono enormi. Economicamente, il piano richiede un massiccio e sostenuto aumento della spesa per la difesa, mettendo a rischio il bilancio statale e costringendo a tagli in altri settori. Socialmente, la sfida più grande è il reperimento del personale. La reintroduzione della leva obbligatoria sarebbe una misura socialmente dirompente, impopolare e con un forte impatto sul mercato del lavoro, sottraendo forza lavoro giovane alle imprese in un contesto demografico già difficile. C’è inoltre il rischio di polarizzare l’opinione pubblica sul tema della militarizzazione.

 

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