Germania: il clima economico è in peggioramento, soprattutto per la manifattura

Il clima economico tedesco, misurato dall’indicatore IFO è pessimo, e ormai segna contrazione in modo permanente.

L’indicatore Ifo Business Climate per la Germania è sceso a 86,6 nel mese di agosto 2024, il livello più basso da febbraio, in calo rispetto agli 87 di luglio, a causa dell’aumento del pessimismo tra le aziende e del peggioramento della valutazione della loro situazione attuale.

Le previsioni indicavano una lettura inferiore a 86. Il sottoindice delle condizioni attuali è sceso a 86,5 da 87,1, mentre le aspettative delle imprese sono scese a 86,8 da 87 rivisto al rialzo.

Il presidente dell’Ifo Clemens Fuest ha espresso preoccupazione, osservando: “L’economia tedesca sta entrando sempre più in crisi.

Ecco il relativo grafico. Un valore 100 per il clma era stato definito come riferimento al 31/12/2019, cioè già in un momento in cui l’economia non era sicuramente brillante. Ora siamo molto, ma molto, più bassi.

La visione negativa non è solo sul clima economico attuale, ma, come fa notare l’istituto, anche sulle previsioni future.

Nel settore manifatturiero, l’indice è sceso notevolmente. Le aziende sono state significativamente meno soddisfatte dell’attuale situazione commerciale. Le aspettative sono scese al livello più basso da febbraio. Le aziende hanno segnalato ancora una volta un calo degli ordini. La situazione per i produttori di beni di investimento, in particolare, è difficile.

Nel settore dei servizi, il clima degli affari è peggiorato. Ciò è dovuto in particolare alle aspettative scettiche. Inoltre, la situazione attuale degli affari è leggermente peggiorata.

Nel commercio, il clima degli affari è aumentato leggermente dopo essere diminuito per due volte di seguito. Ciò è dovuto alle aspettative un po’ meno pessimistiche. Gli operatori commerciali, tuttavia, sono meno soddisfatti della situazione economica attuale.

Ecco l’analisi per settore

La crisi dell’economia si fa sempre più decisa, e le politiche di contenimento della spesa pubblica e degli investimenti, unite alle complesse e irrealistiche politiche energetiche, non fanno altro che rendere più difficile, se non impossibile, la soluzione.

Stndo così le cose si assisterà a una progressiva de-industrializzazione, a un calo economico generale e a una lenta, ma inarrestabile, crescita della disoccupazione.

Solo un secco mutamento politico può dare un’inversione alla crisi, però sinora questo mutamento non si è realizzato.