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Gazprom pronto ad abbandonare il dollaro, e regolare i contratti con la Cina in yuan o rubli

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Da Voci dall’estero

 

L’eredità di Obama sarà la fine del dollaro come valuta di riserva: Gazprom regolerà i contratti con la Cina in valute nazionali. (da Zero Hedge)
Poco più di un mese fa, quando la Russia ha annunciato il tanto atteso accordo energetico del “Santo Graal” con la Cina, alcuni sono rimasti delusi del fatto che, nonostante il significato simbolico dell’accordo fosse quello di spezzare la morsa dei petrodollari sul resto del mondo, né la Russia né la Cina abbiano annunciato dei termini di pagamento diversi dal dollaro. Così facendo, i due paesi hanno entrambi implicitamente ammesso che, pur desiderando abbandonare il dollaro statunitense come valuta di riserva, ancora nessuno è in grado di fornire un’alternativa. La situazione è cambiata piuttosto sensibilmente durante la notte, quando in una dichiarazione che avuto poca risonanza,  il Chief Financial Officer di Gazprom Andrey Kruglov ha pronunciato le parole magiche (via Bloomberg):
GAZPROM PRONTA A REGOLARE I CONTRATTI CON LA CINA IN YUAN O RUBLI: CFO
In altre parole, proprio mentre gli Stati Uniti probabilmente si stanno preparando a esportare greggio – un passo che indebolirà lo status di valuta di riserva del dollaro, dato che i tradizionali partner commerciali di petrolio degli Stati Uniti si troveranno nella necessità di trovare altri clienti importatori che pagheranno in valute diverse dal USD – le altre due superpotenze del mondo stanno preparando la risposta. E una volta che il loro commercio bilaterale viene stabilito in rubli o in Renminbi, il resto del mondo dell’energia seguirà.
Ma aspettate un attimo, non è tutto qui. Perché sembra che solo ora Gazprom si sta decidendo a svelare tutte quelle “tangenti” che avrebbero dovuto fare notizia a maggio. Tra le altre rivelazioni di Kruglov c’è che che Gazprom è in trattative per una quotazione a Hong Kong e sta valutando l’emissione di obbligazioni in Yuan. Gazprom sta anche valutando la vendita di obbligazioni in dollari di Singapore, ha detto il CFO al briefing di Mosca. Aspettate, vorrebbe dire che, allontanare e imporre l’embargo alla Russia dai mercati finanziari occidentali (denominati in USD, EUR), ha spinto il paese a ricorrere al suo fondamentale partner, la Cina e, quindi, ha cementato ulteriormente il quadro della prossima alleanza strategica eurasiatica?
Impossibile
Ma aspettate, c’è ancora di più, perché non è solo Gazprom. Come la Popular Bank of China ha annunciato durante la notte, l’Assistente del Governatore della PBOC Jin Qi e il Vice Presidente della banca centrale russa Dmitry Skobelkin hanno partecipato a un incontro svoltosi ieri e oggi a Shanghai. Nella riunione si è discusso di cooperazione in materia di project and trade financing utilizzando le valute locali. Si è discusso di cooperazione in materia di carte di credito, nel settore assicurativo e di vigilanza finanziaria.
In altre parole, i banchieri centrali di Cina e Russia hanno discusso di come sostituire il dollaro con rubli e yuan.
In retrospettiva risulterà molto evidente che l’eredità che ha coronato il disastroso regno di Obama, sia a livello interno che sicuramente a livello internazionale, sarà di aver forzato le nuove superpotenze emergenti del mondo (tra cui di certo non c’è l’ Europa, distrutta e insolvente) ad abbandonare il Petrodollaro e porre termine allo status di valuta di riserva del dollaro statunitense.

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