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G 7: siamo a meno tre. Chi sarà il prossimo? Gli effetti dell’aver ignorato le ricadute sociali delle proprie azioni

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Un mese fa la Germania ha ospitato il G7 , presenti i leader dei paesi occidentali e della Commssione per decidere le strategia nel confronto con la Russia e per confrontarsi con al crisi economica ed energetica impellente. Sono stati fatti grandi piani di battaglia contro quello che è il grande avversario. I risultati però politici di questo atteggiamento si vedono plasticamente nella foto qui sotto

In un mese tre su sette dei presenti sono stati o dismessi o fortemente ridotti di ruolo. Boris Johnson è stato mandato a casa dal suo stesso partito, Emanuel Macron è stato dimezzato, perdendo il controllo delle camere legislative e trovandosi davanti un futuro non chiaro, scosso anche da scandali, e Mario Draghi è stato giubilato dalla sua stessa maggioranza. Fra i rimanenti gli unici ad essere sicuro sono il giapponese Kishida, ma solo perché il suo partito e paese stanno conducendo una politica molti più equilibrata internazionalmente e controcorrente economicamente, e la Von Der Leyen, ma solo perché è la quintessenza del potere non democratico, ma figlio di oligopoli non trasparenti. Scholz è sotto accusa per il suo atteggiamento ballerino, incerto e inefficace nei confronti di Mosca, oltre che per la totale incapacità di risolvere i problemi energetici. Biden rischia di essere dimezzato alle elezioni di novembre e , comunque, appare sempre meno lucido. Trudeau per ora tira avanti, ma sappiamo che in Canada ci sono proteste e un cambiamento di colore politico negli USA potrebbe avere conseguenze anche nel suo paese.

Questi leader sono andati a casa, o si apprestano a farlo, perché fondamentalmente, non sono stati in grado di prevedere prima, e risolvere poi, la crisi energetica mondiale causata dalla fine del covid e dalle politiche estere della Russia. Sono andati allo scontro internazionale con Mosca senza nessuna preparazione, facendo finta che la UE non avesse legato mani e piedi, dal punto di vista energetico,  se stessa a Mosca. La Germania ha imposto una transizione energetica basata solo sul gas naturale e su quello russo, e Putin ne ha approfittato. Quindi i leader europei non sono stati in grado di offrire nessuna soluzione seria dal punto di vista energetico, sociale e industriale.

Di fronte a una situazione in cui la classe media viene distrutta dall’inflazione, e ilk ceto basso produttivo da scarsità energetica, l’Occidente non ha proposto nessuna seria soluzione che non fosse l’ordine di “Stringete la cinghia”, non ha dato nessuna speranza che non fosse una serie di rinunce perenni, di impoverimenti progressivi. Questi leader decadenti dovrebbero ricordare che i loro padri e nonni vinsero perché furono in grado non solo di costruire migliori carri armati, capacità ora persa, o missili lunari, ma anche perché crearono benessere diffuso in una società che sperava nel futuro. Ora tutto questo se ne è andato, fra superficiali politiche “Green” e un politically correct che non è altro che soppressione della libertà. L’Occidente perde, e perderà, solo perché è diventato una brutta copia dell’URSS. O cambia strada o di quei felici leader nella foto non ne resterà nessuno


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