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Difesa

La “Grandeur” francese si sposta nell’Artico: la strategia di difesa di Macron tra ambizioni e realtà

La Francia lancia la sua Strategia di Difesa Artica, svelando ambizioni globali. Ma la “Grandeur” di Macron si scontra con la realtà geopolitica e i limiti di Parigi.

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La Francia ha pubblicato la sua Strategia di Difesa Artica, un documento che viene a mostrare la grande ambizione del governo francese, a livello  globale, esattamente come se fossimo nel XIX secolo. La Grandeur non è finita, almeno nelle illusioni del governo Macron, per cui Parigi pensa di potersi occupare dei problemi dell’Artico, quando è già difficile risolvere i problemi, anche economici, nella UE.

L’Artico è diventato centro di potere

L’interesse della Francia per l’Artico non è nuovo; già nel 1963, la Francia fu la prima nazione a stabilire una base di ricerca alle Svalbard, e nel 2023 aveva deciso la costruzione di un nuovo vascello di ricerca olare. Però qui andiamo oltre.

Fino a poco più di 10 anni fa il Polo Nord era un’area di collaborazione internazionale, tutelata da trattati multerlaterali.  Tuttavia, l’attuale contesto, profondamente alterato dalla guerra in Ucraina, ha trasformato l’Artico da un’area di “eccezione artica” basata sulla cooperazione a un potenziale “area di confronto”.

La strategia, presentata dal Ministro delle Forze Armate Sébastien Lecornu, mira a consentire alla Francia di agire “verso, e nell’Artico” al servizio della pace, della sicurezza collettiva e degli interessi nazionali entro il 2030.

Chasseurs del Alpes, gli Alpini francesi, in missione nell’Artico

Perché la Francia vuole intervenire nell’Artico?

L’intervento della Francia nell’Artico è motivato da una serie di fattori strategici, economici e di sicurezza:

  • Contesto Geopolitico Mutato: La guerra in Ucraina ha riacceso le rivalità tra le grandi potenze, mettendo fine alla “eccezione artica”. Sette degli otto stati rivieraschi sono ora membri della NATO , e sia la Russia che la Cina stanno rafforzando le loro posizioni militari e le loro ambizioni nella regione. L’Artico è diventato un’area di crescente competizione strategica, e la sua polarizzazione avrà effetti diretti sulla stabilità dello spazio euro-atlantico.
  • Interessi Strategici e Risorse: L’Artico è un’area di crescente interesse strategico, trovandosi all’incrocio di sfide climatiche, economiche e geopolitiche. Il disgelo dei ghiacci sta aprendo nuove rotte marittime e opportunità per lo sfruttamento di risorse naturali. La regione contiene significative riserve di petrolio, gas naturale e metalli critici, inclusi le terre rare, che sono vitali per l’autonomia energetica, industriale e tecnologica dell’Europa.
  • Libertà d’Azione e Sorveglianza Strategica: L’Artico costituisce un’area di interesse operativo per le Forze Armate francesi, offrendo punti d’appoggio nei domini marittimo, terrestre e spaziale, una posizione avanzata per la sorveglianza strategica dei concorrenti e un ambiente unico per l’addestramento in condizioni estreme. La Francia mira a preservare la libertà d’azione commerciale e militare francese ed europea negli spazi comuni dell’area.
  • Responsabilità Internazionale e Solidarietà Alleata: Come membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e attore impegnato nel multilateralismo, la Francia sente il dovere di contribuire attivamente alla stabilità dell’Artico insieme ai suoi alleati e partner. La sua posizione all’interno della NATO e dell’UE implica una solidarietà strategica con i membri del Consiglio Artico, che può estendersi all’attuazione della difesa collettiva.
  • Sicurezza delle Catene di Approvvigionamento: La sicurezza delle catene di approvvigionamento per la Francia e l’Unione Europea, in particolare nei settori energetico e minerario, è una sfida strategica cruciale. Le nuove rotte marittime polari offrono opportunità significative, ma richiedono una protezione adeguata.
  • Protezione di Beni e Persone: In questa regione remota, il Ministero delle Forze Armate è l’unico attore statale con le capacità tecniche per schierarsi nell’Artico e potrebbe essere chiamato a supportare il settore civile in azioni di ricerca e soccorso o di prevenzione e risposta a incidenti ambientali.

Limitati Mezzi a Disposizione

La strategia francese riconosce le difficoltà intrinseche di operare in un ambiente così estremo e remoto, ma delinea anche i mezzi e gli approcci per superarle, almeno nei desideri di Parigi.

Difficoltà:

  • Ambiente Estremo: L’Artico è un dominio eterogeneo, caratterizzato dalla sua lontananza e da condizioni climatiche estreme, che impongono discontinuità nelle operazioni e richiedono mezzi specifici e robusti.
  • Costo e Vincoli Budgetari: La strategia è concepita con una “logica di graduale, ragionevole e realistica intensificazione, coerente con gli attuali vincoli budgetari e industriali”. Questo suggerisce che l’investimento, sebbene necessario, sarà sostenibile e ragionato.
  • Crescente Contesa: La regione è sempre più contesa, con una rapida evoluzione della postura militare di alcuni concorrenti, in particolare attraverso la modernizzazione delle capacità e l’espansione delle infrastrutture a duplice uso.
  • Conoscenza e Padronanza dell’Ambiente: È necessaria una conoscenza approfondita e una pratica continua dell’area, inclusa l’intensificazione della raccolta di dati ambientali e di intelligence.

Mezzi e Strumenti:

La strategia si articola su tre pilastri complementari: posizionamento, cooperazione e capacità operative.

  • Posizionamento:
    • Legittimità e Visibilità: La Francia intende rafforzare la sua legittimità e visibilità attraverso una partecipazione attiva nei forum artici e la valorizzazione delle azioni delle Forze Armate.
    • Coerenza Nazionale: Verrà sviluppata una coerenza globale a livello nazionale tramite un coordinamento intergovernativo rafforzato per massimizzare l’impatto delle azioni francesi.
    • Padronanza nel Teatro e nell’Ambiente: Si mira a una conoscenza approfondita dell’area, continuando i dispiegamenti mirati per rafforzare l’esperienza operativa, l’interoperabilità e la capacità di agire. Verranno identificati punti d’appoggio logistici per migliorare la resistenza dei dispiegamenti e la reattività in caso di crisi.
  • Cooperazione:
    • Partnership Bilaterali: Parigi vuole sviluppare bilaterali con gli attori chiave della regione e con gli operatori privati francesi presenti sul campo per favorire lo scambio di informazioni, il supporto logistico e la condivisione di esperienze. Una tattica normale, facilitata dal fatto i paesi rivieraschi sono, soprattutto, paesi NATO, molti europei.
    • Interoperabilità con la NATO: Il rafforzamento dell’interoperabilità attraverso la NATO è fondamentale, sfruttando i meccanismi e gli strumenti dell’Alleanza (esercitazioni congiunte, sinergie di capacità) e supportando le sue ambizioni nell’Artico e nell’estremo Nord. La Francia cercherà anche sinergie all’interno dell’Unione Europea, la cui strategia artica del 2021 è allineata con le priorità di difesa francesi.
  • Capacità da sviluppare:
    • Sviluppo di Equipaggiamenti Adattabili: Verranno sviluppate capacità nazionali compatibili con le operazioni artiche, complementate, se necessario, da quelle dei paesi partner. L’equipaggiamento sarà progettato fin dalla fase iniziale per essere adattabile alle condizioni polari. Le capacità esistenti saranno migliorate tramite l’integrazione di sensori, sistemi di protezione o moduli specifici.
    • Investimento nel Dominio Spaziale Artico: La Francia investirà nel dominio spaziale artico, sia nel segmento spaziale (satelliti adattati alle alte latitudini) sia in quello terrestre (stazioni di collegamento e ponti radio), per la sorveglianza marittima, le telecomunicazioni ad alta velocità e l’osservazione dell’ambiente spaziale.

Militari francesi nell’Artico

Recenti Schieramenti e Supporto

Sebbene il documento non menzioni esplicitamente il dispiegamento di un A400M o il supporto con un A330 MRTT ai danesi, è importante notare che la Francia ha effettivamente condotto operazioni che dimostrano il suo crescente impegno e le sue capacità nell’Artico.

Ad esempio,  la Francia ha condotto l’esercitazione “Polaris” nell’Artico,dal 2023,  coinvolgendo risorse navali e aeree, inclusi aerei da pattugliamento marittimo.

Queste esercitazioni mirano a rafforzare l’esperienza operativa e l’interoperabilità in condizioni estreme, e quindi dvrebbero permettere di padroneggiare completamente l’ambiente operativo artico, almeno nei piani dello Stato Maggiore francese.

Il progamma è estremamente ambizioso. Parigi pensa di essere veramente ancora una delle potenze mondiali principali, come lo era nel 1918 e, anche se in misura molto minore, nel 1945. Ora la Francia è un paese che è diventato una pedina secondaria nel quadro mondiale: ha perso il suo peso in Nord Africa, sta perdendo quello che aveva nel Pacifico, deve tagliare pesantemente sullo stato sociale.  Come pensi Parigi di essere attiva nei mari di mezzo mondo, questo resta un mistero che neanche Macron riesce a sciogliere.

 


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