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Francia: il caos si diffonde su pass sanitario e vaccini. Proteste fra le forze dell’ordine

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Oggi, almeno in teoria, in Francia dovrebbero partire i controlli sul green pass nei bar e  ristoranti al chiuso e in tutti gli altri locali pubblici dove il governo Macron ha deciso che questo certificato sia necessario. Il problema è che l’applicazione di questo strumento sta, da un lato, incontrando una grave opposizione nel paese, come mostrano diverse manifestazioni spontanee, dall’altro incontra gravi problemi pratici per la sua applicazione.

Per quanto riguarda l’opposizione questa viene da tutti gli organi che dovrebbero essere sottoposti a vaccinazione obbligatoria. Ad esempio sette sindacati dei vigili del fuoco, categoria che dovrebbe obbligatoriamente vaccinarsi entro il 15 settembre, hanno espresso la loro contrarietà all’obbligo rivolgendosi al parlamento per poter ottenere un’esenzione. Nel frattempo ci sono state scene in cui infermieri e medici hanno bruciato i loro camici a significare la loro opposizione.

Solo sul piano materiale, l’idea pone un po’ di problemi: “La volontà politica si scontra anche con le realtà sul campo: come controlliamo le terrazze di ogni bar a pranzo e a cena? “Chiede Stanislas Gaudon, segretario amministrativo generale di Alliance Police Nationale. Anche le forze dell’ordine dovrebbero essere chiamate a verificare che i contagiati rispettino l’isolamento obbligatorio ed il green pass: “Per andare a controllare una sola persona bisogna mobilitare una squadra, cioè tre colleghi. Se ci sono 1.000 persone da controllare, ciò fa sì che 3.000 agenti di polizia si mobilitino per 30-45 minuti”, aggiunge Denis Jacob, segretario generale del sindacato del sindacato di polizia di base.

Insomma il problema è che, se si mette un obbligo, bisogna essere in grado di controllarlo, altrimenti rimane l’ennesima “Grida manzoniana”. Invece,  quanto pare, Macron si preoccupa di più di far finta di fare qualcosa, piuttosto che farlo veramente.


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