Attualità
FRA RENZI E LA UE IL GIOCO DELLE TRE CARTE SULLE TASSE! (di A.M. Rinaldi)
Che Renzi fosse un improvvisatore allo sbaraglio degno di uno avanspettacolo da cabaret ce ne eravamo accorti da tanto, ma la recente “sparata” sul prossimo taglio delle tasse sta assumendo contorni grotteschi dopo che la UE sta studiando un “salasso” pro Europa.
D’altronde chiunque aveva potuto verificare come il premier italiano fosse stato completamente ignorato e assente dai tavoli nell’ultima telenovela greca, con l’ovvia conseguenza di venire a conoscenza dell’epilogo dalle agenzie di stampa, dopo che la Merkel, Schaeuble e l’allineato fedele Hollande, avevano concluso l’accordo con Tsipras.
Quindi non dobbiamo meravigliarci più di tanto che, dopo l’annuncio di Renzi in pompa magna di una corposa riduzione del carico fiscale a favore delle famiglie e delle imprese italiane, la UE dopo poche ore abbia lanciato una proposta più che concreta di effettuare una sorta di rivoluzione fiscale all’interno dei paesi membri al fine di reperire ulteriori risorse pro Europa.
Ironia della sorte il personaggio chiamato a presiedere una commissione per predisporre il piano fiscale europeo è proprio il “nostro” Mario Monti, che seguendo scrupolosamente le indicazioni, ma sarebbe meglio chiamarli ordini, del falco Schaeuble, sta alacremente studiando la possibilità d’introdurre una super euro-tassa per “rimpinguare” le casse europee in caso di ulteriori emergenze stile Grecia.
Sarebbe la cessione di Sovranità dei paesi membri più forte dopo quella monetaria avvenuta con l’introduzione dell’euro e si concretizzerebbe con l’asservimento di parte delle fiscalità nazionali, come parte del gettito IVA (si parla di una maggiorazione fra l’1 e l’1,25% da devolvere direttamente all’Europa in un apposito fondo senza passare dai bilanci nazionali), di un analogo prelievo percentuale addizionale del gettito IRPEF e di un ritocco all’insù della Tobin Tax sulle transazioni finanziarie (la Gran Bretagna ringrazierà per il flusso che passerà di conseguenza da Londra!)
Ovviamente la filosofia del bravo Mario Monti, già sperimentata nei suoi 17 mesi di sgoverno in Italia, non terrà minimamente conto del naturale effetto del moltiplicatore fiscale che tali incrementi di tassazione avranno nei PIL dei paesi dell’eurozona, ne tantomeno di come i vari governi dovranno riposizionarsi fiscalmente per reperire le risorse finanziarie per soddisfare i sempre più stringenti vincoli europei di bilancio. La più logica considerazione è pertanto che nei corridoi di Berlino e Bruxelles considerano i cittadini e le imprese alla stregua di Bancomat sempre ponti a fornire tutte le esigenze finanziarie per tentare di rendere sostenibile l’euro, senza rendersi minimamente conto che tali provvedimenti non produrranno altro che far prendere le distanze dalle istituzioni comunitarie anche dai più incalliti “euroforici”.
Renzi come procederà contestualmente per rispettare l’impegno a ridurre le tasse e all’ennesima imposizione di Bruxelles? Semplicissimo: tagliando con il machete la spesa sanitaria in modo che i cittadini per potersi curare dovranno pagare di tasca propria sempre di più e magari costretti a stipulare qualche polizza sanitaria privata per la gioia delle tante società assicurative private.
Insomma il gioco delle tre carte dove a perdere saranno sempre i cittadini!
Alla fine vuoi vedere che per aver tirato troppo la corda dovremo ringraziare proprio i vari Schaeuble, Monti e compagnia cantando se i cittadini europei apriranno definitivamente gli occhi e manderanno a quel paese l’euro e l’Europa?
Antonio M. Rinaldi
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