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FCAS sta per esplodere: Airbus punta su nuovi partner e rilancio Eurofighter
Il consorzio FCAS per il caccia di sesta generazione è in bilico a causa delle tensioni tra Airbus e Dassault. Airbus cerca nuovi partner e spinge per il rilancio e l’evoluzione dell’Eurofighter, con importanti implicazioni per l’Italia.

Il consorzio FCAS per il caccia di sesta generazione sta per saltare. Thomas Pretzl, presidente del comitato aziendale di Airbus Defence and Space, ritiene che il Future Combat Air System (FCAS), previsto per la metà degli anni ’40, sia assolutamente necessario, ma la francese Dassault Aviation non sia il partner giusto.
Questa dichiarazione è stata fatta da Pretzl oggi durante una riunione aziendale presso Airbus a Manching, secondo una dichiarazione del suo ufficio. “La partnership si basa sulla cooperazione, non sulla concorrenza. Ci sono partner più interessanti e adatti in Europa“, ha sottolineato il presidente del comitato aziendale. Ricordiamo che il partner Dassault vuole l‘80% del programma di sviluppo.
Non ha fornito ulteriori dettagli sui potenziali nuovi partner. Probabilmente sta pensando principalmente alle aziende del Global Combat Air Program (GCAP) guidato dalla Gran Bretagna o un consorzio a parte con Saab, che sta sviluppando il proprio jet.
Secondo il consiglio di fabbrica, finché i contratti e le relative questioni relative a FCAS rimarranno irrisolti, il futuro dell’azienda e la sua posizione di leader del mercato europeo rimarranno incerti. Pretzl ha sottolineato in questo contesto la concorrenza agile e attiva in Germania, Europa e Stati Uniti.
Inoltre, il Consiglio di Fabbrica di Airbus ha chiesto ulteriori ordini per l’Eurofighter e un ulteriore sviluppo del velivolo. “Con l’impegno dell’ex Cancelliere Scholz di acquistare 20 Eurofighter e la richiesta del Ministro Presidente Söder di aumentare questo ordine di 35 Eurofighter, i politici stanno fissando obiettivi chiari”, ha dichiarato Pretzl a Manching. Questo permetterebbe di tenere le linee di produzione aperte, al contrario di quelle britanniche che si avviano alla chiusura.
Ora i politici devono agire tempestivamente per attuare l’obiettivo formulato dal cancelliere Merz di avere l’esercito convenzionale più forte d’Europa.
Il presidente del consiglio di fabbrica invita il consiglio di amministrazione e i politici di Airbus a sviluppare ulteriormente l’Eurofighter, trasformandolo nel “Super Eurofighter“. Sostiene che questo potrebbe rendere realizzabili la tecnologia stealth e una maggiore autonomia entro l’inizio degli anni ’30. Questa evoluzione sarebbe importante anche per l’Italia, che è fornitrice di componenti e assemblatrice del caccia.
Airbus Defence and Space fa parte del Gruppo Airbus e, con oltre 36.000 dipendenti in 180 sedi in tutto il mondo, è considerata la più grande azienda di difesa in Europa, secondo una dichiarazione del consiglio aziendale.
Il sito di Manching, con oltre 6.000 dipendenti, è il principale centro industriale dell’aviazione militare tedesca. Tra le altre cose, qui avviene l’assemblaggio finale degli Eurofighter tedeschi, nonché la manutenzione, la riparazione e lo sviluppo dei caccia Eurofighter e Tornado e di altri velivoli widebody dell’Aeronautica Militare tedesca e della NATO.
Ricordiamo che l’Italia assembla gli Eurofigter nello stabilimento Leonardo, ex Fiat Avio, di Caselle. La linea di produzione italiana è mantenuta attiva da un ultimo ordine dell’AMI di 24 caccia dell’ultima versione, ma un rinnovamento dell’aereo permetterebbe di mantenere la linea attiva più a lungo, sia per l’Italia, sia, soprattutto, per l’estero.
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