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Export e produzione del San Daniele DOP: ecco tutti i numeri

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Il Prosciutto di San Daniele rappresenta un simbolo del Made in Italy a livello internazionale, un’eccellenza del settore agroalimentare che i mercati nazionali ed esteri dimostrano di apprezzare. A confermarlo sono i numeri relativi alla produzione del 2020 che è stata pari a 2 milioni e 546 mila cosce lavorate nei 31 stabilimenti a San Daniele, provenienti dai 3.641 allevamenti di suini collocati nelle 10 regioni italiane previste dal disciplinare.

Grazie a un’attenta strategia produttiva il Prosciutto di San Daniele si dimostra da sempre in grado di adattarsi alle nuove necessità delle persone e dei consumatori. E oggi più che mai, visto che gli ultimi mesi sono stati molto complessi per l’intero comparto a causa della pandemia che ha imposto cambi di abitudini importanti.

C’è stato bisogno di intervenire proponendo sul mercato nuove e più performanti soluzioni di tipo differenziato, adatte ad interpretare le necessità del nuovo mondo derivato dall’emergenza sanitaria. E questo sia con riferimento all’affettato al banco taglio che al prodotto venduto in tranci, fino ad arrivare alle vaschette di prosciutto pre-affettato.

Il fatturato raggiunge i 310 milioni di euro, bene il trend delle vaschette

Il fatturato totale del comparto del San Daniele DOP, ha toccato quota 310 milioni di euro. Si deve comunque registrare – facendo un confronto con il dato del precedente anno – una lieve flessione per quanto riguarda le esportazioni nel 2020. Rispetto al totale della produzione il 18% è la quota destinata ai mercati esteri, mentre il restante è stato destinato al consumo interno.

Il formato confermatosi come tendenza di vendita per il Prosciutto di San Daniele è quello relativo alle vaschette di prodotto pre-affettato. Nel 2020 sono state in tutto oltre 21,3 milioni – pari a 398.968 prosciutti, per un totale di oltre 1,85 milioni di chilogrammi – le confezioni certificate ad essere immesse sul mercato. La quota destinata ai paesi esteri è del 22% rispetto alla produzione totale, ovvero circa 4,7 milioni di confezioni.

L’apprezzamento per il formato delle vaschette di prosciutto pre-affettato è in linea con quelle che sono le nuove abitudini e gli standard di vita attuali delle persone, in particolare dopo l’avvio della pandemia. Il consumo degli alimenti avviene sempre di più con la formula ‘ready to eat’, poiché questa assicura un surplus di praticità e comodità.

Bene i dati relativi alle esportazioni in Europa, America e non solo

Il 57% dei prodotti esportati è rimasto in ambito europeo con un riscontro positivo in vari Paesi, tra cui la Francia che si colloca come primo destinatario del prodotto con il 26,1% del totale esportato, segue la Germania con il 15,3%, Belgio (6,1%), Svizzera (5,1%) e Austria (2,2%). Lussemburgo, Olanda e Regno Unito sono gli altri principali paesi europei che consolidano le performances degli anni precedenti.

Il successo del Prosciutto di San Daniele oltrepassa i confini del vecchio continente: negli Stati Uniti l’export raggiunge il 16,5% del totale, classificandosi al secondo posto nella classifica mondiale, mentre in Australia è destinato il 12,3%. Canada, Giappone e Brasile sono gli altri principali paesi extra UE.

Infine, giungono segnali importanti di interesse e apprezzamento dall’Est Europa. In particolare, si registrano dati interessanti in Romania (+194%), Polonia (+82%), Slovenia (+49%), Ucraina (+46%) e Repubblica Ceca (+15%) rispetto all’anno precedente.


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