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Quali paesi europei possono contare di più ora sul Nucleare. Qualche sorpresa

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Con la transizione dell’Europa verso l’energia verde, la questione di cosa fare con l’energia nucleare è di nuovo al centro delle discussioni.

Come riporta Anna Fleck di Statista, proprio questo mese il Parlamento dell’UE ha votato a favore di regole comunitarie che determinerebbero gli investimenti nel nucleare e in alcuni progetti di gas come sostenibili ed ecologici.  La nuova legge entrerebbe in vigore a partire dal 2023. I dati dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica analizzano l’uso dell’energia nucleare nell’Unione europea. La Francia è attualmente in testa al blocco, con circa il 69% della produzione di elettricità del Paese basata su questa fonte energetica.

La quota di energia nucleare della Germania è la più bassa della lista: l’anno scorso ha raggiunto poco meno del 12% della produzione totale di elettricità. L’Italia non ha centrali nucleare, perché siamo troppo previdenti. L’Ucraina vede il suo principale reattore attualmente sotto controllo russo.  La Francia avrebbe la produzione teoricamente più elevata, se non fosse per le manutenzioni. In ottima posizione la Slovacchia.

In Germania le discussioni si sono riaccese, alla luce dell’invasione russa dell’Ucraina, che ha mostrato la vulnerabilità dell’UE alle fluttuazioni del mercato globale.

Se l’energia nucleare è priva di emissioni e utilizza una quantità di carburante infinitesimale, dall’altro viene a produrre scorie altamente pericolose e necessità di forti investimenti tra l’altro ben distribuiti nel tempo La tecnologia può in questo caso aiutare con reattori al torio o veloci e con formule modulari di piccole dimensioni, più semplici ed economiche da costruire.

 


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