Analisi e studi
Euro: l’introduzione ha peggiorato la situazione economica dei singoli stati. Un problema della Curva di Phillips
L’Euro ha permesso di limitare gli effetti sulla disoccupazione delle crisi economiche, migliorando l’efficienza della curva di Phillips? Secondo un recente scritto economico no, è stato solo un peggioramento per i paesi europei. La “Misura unica” non va bene a tutti
Ogni tanto esce qualche studio economico interessante, in attesa che venga pubblicato lo studio assoluto, ultimo, definitivo, che ci spieghi che l’Euro è stato un grande vantaggio per i cittadini europei, esattamente come la Commissione è una vittoria della semplicità amministrativa, della correttezza e della capacità di governo.
In attesa di queste grandi opere dobbiamo accontentarci di scritti che presentano le, poche , criticità delle scelte europeiste. Ad esempio questo interessante scritto economico di Sergio Destefanis, Matteo Fragetta e Emanuel Gasteiger pubblicato in Empirical Economics e dal titolo piuttosto chiaro: La taglia unica va bene per tutti nell’area dell’euro? Alcune evidenze controfattuali.
La tesi che il paper affronta è semplice, ma centrale nella nascita della moneta unica: i Paesi dell’area dell’euro avrebbero affrontato un trade-off più favorevole per quanto riguarda la variabilità dell’inflazione e del prodotto senza l’euro? Quindi avrebbero affrontato la Grande Recessione e la Crisi del debito sovrano meglio da soli, senza moneta unica o con la moneta unica. Cioè, alla fine, la scelta dell’Euro ha avuto un senso economico?
Trade-Off inflazione produzione (Occupazione)
Alla base dello studio vi è il concetto di Curva di Phillips, il cui nome deriva dall’economista A.W. Phillips, e che viene a mettere in relazione inversa l’inflazione e la disoccupazione. Il legame fra queste due variabili, verificato empiricamente. consiste nel fatto che quando l’inflazione è elevata, la disoccupazione è più contenuta, e viceversa. Ecco come si presenta.
Quindi, tranne cambiamenti strutturali (miglioramenti tecnologici) o esterni (crisi fattori produttivi eventi bellici etc ) la Curva di Phillips ci mostra come se si vuole una bassa disoccupazione, bisogna accettare un po’ più di inflazione, e viceversa.
Il problema è dove si viene a porre questa curva, cioè questo “Trade-off”. Perchè la curva può essere più “Efficiente”, cioè garantire una minore disoccupazione a parità di inflazione. Ad esempio, nel seguente grafico, presentiamo due esempi di Curva di Phillips, in cui, a parità di inflazione, la curva B presenta un livello di disoccupazione inferiore rispetto alla curva A.
Il problema di questo paper è che prova che, con l’Euro, il “Trade off” è peggiorato durante la grande Crisi finanziaria e durante la Crisi del debito sovrano.
Questo deterioramento è stato più grave e duraturo per i paesi periferici dell’Area Euro, mentre è sostanzialmente cessato con gli annunci di Draghi e delle OMT e con l’annuncio e l’attuazione delle politiche monetarie espansive.
La ricerca si basa su metodi piuttosto raffinati ed innovativi che isolano le curve dagli effetti delle crisi, per cui la misurazione è neutra rispetto agli eventi esterni. Purtroppo questo scritto prova che l’introduzione dell’Euro non ha portato nessun vantaggio ai paesi che vi hanno partecipato, soprattutto quelli più deboli. Per questi paesi l’Euro ha significato una maggiore disoccupazione a parità di inflazione.
Restiamo in attesa di un altro scritto che smentisca questo, dati alla mano. Nel frattempo potete sempre credere a quello che vi dice la TV, cioè che l’Euro è un grande, bene assoluto.
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