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Equinor si espande nell’eolico offshore norvegese

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Pale eoliche offshore

La multinazionale energetica norvegese Equinor ha in programma di partecipare alla prima gara d’appalto per l’eolico offshore nel suo Paese, ha dichiarato venerdì a Reuters l‘amministratore delegato di Equinor Anders Opedal.

“Al momento stiamo lavorando per essere il più competitivi possibile in questo ambito”, ha detto l’amministratore delegato a Reuters a margine della presentazione degli utili del terzo trimestre.

La gara inizia con la pre-qualificazione e “poi vedremo cosa succederà”, ha aggiunto.

La Norvegia ha annunciato a marzo di quest’anno le prime gare per le aree eoliche offshore, mentre il governo norvegese compie un grande passo verso l’ambizione di assegnare aree per 30.000 MW di eolico offshore entro il 2040.

Il Ministero del Petrolio e dell’Energia ha annunciato un concorso per aree di progetto per la produzione di energia rinnovabile in mare in due aree della piattaforma continentale norvegese – Sørlige Nordsjø II e Utsira Nord.

Le offerte per la prequalificazione per Sørlige Nordsjø II devono essere presentate entro il 15 novembre, mentre la scadenza per Utsira Nord è stata rinviata a tempo indeterminato, in attesa che vengano chiarite le questioni relative alle regole di concorrenza dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA).

Equinor è molto attiva nel settore dell’eolico offshore con operazioni e piani di sviluppo negli Stati Uniti e in Europa, soprattutto nel Regno Unito.

All’inizio di questo mese, il più grande parco eolico offshore del mondo, il Dogger Bank Wind Farm nelle acque del Regno Unito, ha raggiunto la prima potenza e ha iniziato a inviare elettricità alla rete nazionale britannica, hanno dichiarato gli sviluppatori del progetto, tra cui Equinor.

“Un megaprogetto rinnovabile come Dogger Bank costituisce un polo eolico industriale nel cuore del Mare del Nord, che svolge un ruolo importante nelle ambizioni del Regno Unito per l’eolico offshore e sostiene le sue ambizioni di rete zero”,  aveva dichiarato all’epoca Opedal di Equinor.

Mentre il Regno Unito e gli sviluppatori hanno salutato la pietra miliare della potenza del più grande parco eolico offshore del mondo, l’attuale panorama normativo e commerciale per l’eolico offshore si scontra con venti contrari nel Regno Unito e a livello globale.


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