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EPARINA: PROVE ANCHE SCIENTIFICHE DELLA SUA EFFICACIA. Parte
L’eparina è salita agli onori della cronaca come strumento di cura dopo che a Pavia è stata utilizzata con successo per prevenire le tromboembolie venose polmonari diffuse che sono la causa principale della morte dei pazienti affetti da COVID-19. Questa terapia è divenuta nota sulla base di fattori quasi casuali, perchè il medico che l’ha utilizzata l’ha diffusa su Twitter, invece che tramite strumenti ordinari nel mondo scientifico, ma, evidentemente , si tratta di una terapia efficacie , dato che è notizia di oggi che l’AIFA ha autorizzato uno studio su 300 pazienti con patologia di un livello medio e grave.
Pero non si tratta solo di studiare degli effetti visti empiricamente, ed vi sono già degli studi sull’effetto dell’eparina nel trattamento del Covid-19. Un team cinese con primo firmatario Cheng Shi , ha appena pubblicato una ricerca, ancora preliminare e da sottoporre a revisione scientifica, nella quale si pone in luce l’utilità dell’eparina nella terapia per i danni da Coronavirus.
Il test è stato compiuto su 42 pazienti con Covid 19 trattati dal primo febbraio al 15 marzo dei quali 21 ha ricevuto l’eparina, mentre un gruppo di controllo di 21 no. Nei pazienti che avevano ricevuto l’eparina il livello di Interluchina 6 era significativamente più basso, ed inoltre anche i valori di FDP e D Dimer, erano molto più bassi rispetto al gruppo di controllo. Praticamente il trattamento con eparina presenta un effetto moto importate come anti-infiammatorio, riducendo lo IL6 ed aumentando i linfociti, e nella risoluzione dei problemi di coagulazione causati dalla malattia.
Insomma l’intuizione italiana pare trovare una conferma anche nella ricerca scientifica e speriamo che questa ricerca dell’AIFA possa portare finalmente ad una terapia salvavita per i casi gravi di Covid-19.
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