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Energia eolica: il “Mietitore del vento” sarebbe in grado di generale elettricità a partire da un vento di 4 m/s, e senza materiali esotici

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Si può pensare di utilizzare anche una lievissima bava di vento per generare elettricità senza, tra l’altro utilizzare materiali esotici, costosi o rari? Pare che a Singapore abbiano avuto un’idea, e tra l’altro tornando ai primordi degli studi sull’elettricità.

Gli studiosi della Nayang Technological University di Singapore hanno disegnato e realizzato il “Mietitore del vento”, un apparecchio che si è rivelato in grado, allo stato di prototipo di studio, di alimentare 40 lampadine al led o sensori per la misurazione dell’ambiente, tra l’altro mostrando un’interessante capacità di svolgere la funzione di accumulatore in assenza di vento. Si tratta dello sfruttamento del noto principio dell’energia statica, cioè l’energia che sviluppa dallo sfregamento di due superfici,  ma arricchito con una serie di aspetti tecnologici interessanti.

Il meccanismo è prodotto utilizzando materiali già presenti, poco costosi e ben conosciuti, come il rame, ricoperto da un polimero come il teflon, e da un sottile foglio di alluminio. Grazie al design dinamico della sua struttura, quando il “mietitore” è esposto al flusso del vento, inizia a vibrare, facendo avvicinare e allontanare la sua piastra di rame da un foglio di alluminio. Ciò provoca la formazione di cariche sulla pellicola e la formazione di una corrente elettrica che passa dal foglio di alluminio alla pellicola di rame e viene poi scaricata per essere quindi utilizzata. Si tratta di una sorta di sfregamento calcolato e controllato perchè se il contatto fosse eccessivo, o il foglio di alluminio eccessivamente rigido, allora il flusso elettrico non sarebbe regolare. Una particolarità del sistema è che, anche in totale assenza di vento, cumula una parte dell’elettricità statica che, nella pratica, è stata in grado di far funzionare dei sensori wireless.

Un meccanismo veramente semplice, in grado di utilizzare venti molto moderati e senza la necessità di enormi strutture, ma adatto ad alimentare meccanismi semplici. Il team della NSU proseguirà lo sviluppo del progetto tramite la NTUintive, la società collegata all’università che si occupa dello sviluppo dei brevetti.

 


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