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Polonia al cardiopalma: testa a testa micidiale tra Nawrocki e Trzaskowski! Gli europeisti trattengono il respiro…

Polonia al bivio! Ballottaggio presidenziale all’ultimo voto tra Nawrocki e Trzaskowski. Un’elezione che può ridisegnare il futuro del paese e i suoi rapporti con l’UE e dare un duro colpo agli europeisti di Tusk

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Seggi aperti da questa mattina in Polonia per un secondo turno delle elezioni presidenziali che si preannuncia al cardiopalma. Milioni di polacchi sono chiamati a scegliere chi guiderà la nazione per i prossimi cinque anni, una decisione che avrà profonde e immediate implicazioni non solo sulla politica interna, inclusa la delicata questione dell’aborto, ma soprattutto sul ruolo e la traiettoria della Polonia all’interno dell’Unione Europea.

La contesa vede contrapposti due figure agli antipodi: da un lato Rafał Trzaskowski, 53 anni, l’attuale sindaco di Varsavia, figura di spicco del partito Piattaforma Civica (PO, affiliato al Partito Popolare Europeo) e stretto alleato del governo centrista ed europeista guidato da Donald Tusk. Dall’altro, Karol Nawrocki, 42 anni, storico e candidato del partito conservatore Diritto e Giustizia (PiS, affiliato ai Conservatori e Riformisti Europei), sostenuto dal presidente uscente Andrzej Duda e portatore di una visione nazionalista e tradizionalista.

I sondaggi della vigilia dipingono un quadro di assoluta incertezza, un vero e proprio testa a testa che tiene col fiato sospeso l’intera nazione e gli osservatori internazionali. Secondo una rilevazione di AtlasIntel (27-30 maggio, 2.596 intervistati, 5% indecisi esclusi), Trzaskowski sarebbe in leggerissimo vantaggio con il 50,1% contro il 49,9% di Nawrocki.

Un‘altra indagine, condotta da United Surveys per WP.pl (25-30 maggio, 1.800 intervistati, 5% indecisi esclusi), rovescia di poco le posizioni, attribuendo a Nawrocki il 50,2% e a Trzaskowski il 49,8%. Margini talmente risicati da rientrare pienamente nell’errore statistico, preannunciando uno spoglio elettorale lungo e carico di tensione. Nel 2020, il candidato del PiS (allora Duda) vinse con il 51,0% contro il 49,0% ottenuto proprio da Trzaskowski, segno di una divisione profonda e persistente nell’elettorato.

L’esito di questo ballottaggio è cruciale. Una vittoria di Trzaskowski consoliderebbe l’attuale corso filo-europeo del governo Tusk, facilitando l’implementazione dell’agenda riformista e il rafforzamento dei legami con Bruxelles. Al contrario, l’elezione di Karol Nawrocki aprirebbe uno scenario di potenziale coabitazione conflittuale.

Un presidente espressione del PiS si troverebbe in rotta di collisione con l’esecutivo europeista su numerosi dossier chiave. Per Donald Tusk e i suoi alleati, la presidenza Nawrocki rappresenterebbe un ostacolo significativo, capace di rallentare o bloccare le iniziative legislative e di riaccendere le tensioni con le istituzioni comunitarie, su temi come lo stato di diritto e le politiche sociali.

Una presidenza Nawrocki potrebbe essere interpretata come un tentativo di riaffermare una maggiore sovranità nazionale rispetto alle dinamiche d’integrazione europea, portando a bei problemi per l’attuale maggioranza di governo e per chi auspica una Polonia sempre più integrata nell’UE. Le prossime ore saranno decisive per il futuro del paese.


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