Attualità
Economia Post Covid: cosa ci può insegnare la Peste Nera sul comportamento umano
Il Covid, soprattutto per come è stato “Comunicato”, è stato spesso comparato alle grandi epidemie del passato, fra cui la più famosa è la Peste Nera del 1347-49. Ovviamente il confronto è, dal punto di vista medico/statistico, ridicolo: la Peste Nera, quella narrata dal Boccaccio, uccise un terzo quasi della popolazione europea e veniva ad avere, nella variante polmonare, una mortalità superiore al 90%. Il Covid non è la Peste Nera, confronto alla quale ha una mortalità ridicola, anche perché, fortunatamente, le cure attuali sono molto più avanzate.
Il fatto è che, come la Peste nera, il Covid arriva inaspettato e semina il terrore, giustificato o meno. La Comunicazione della nuova epidemia è stata simile, troppo simile, a quella della sua molto più seria antenata.
Volendo ora fare un confronto, come reagì economicamente l’Europa medievale post Morte nera? Semplice: con un aumento delle paghe orarie, meno ore lavorate, più tempo libero e un crollo nel rendimento degli investimenti.
Vediamo alcuni grafici prodotti, su questo tema, dagli economisti di DB.
Il
Il calo di forza lavoro dovuto alla Peste Nera portò a un aumento delle remunerazioni orarie che permise, per quasi due secoli, alle persone di lavorare meno, contando su un rendimento del lavoro maggiore. Solo la rivoluzione industriale, soprattutto nelle sue prime fasi, riportò in alto il numero di ore lavorate e quindi in basso le paghe. Al contrario una pandemia, al contrario di un’altra catastrofe che è la guerra, porta a un crollo dei rendimenti reali dei beni e degli investimenti. Preso come zero l’anno dell’evento questo effetto si ripercuote per oltre quaranta anni, dal punto di vista storico. Le guerre non portano ad aumenti delle paghe, le pandemie lo fanno.
Perché il crollo dei rendimenti reali? Nell’economia medievale e della prima era moderna l’alta mortalità riduceva fisicamente il mercato di riferimento, il numero di persone che lavoravano. Inoltre paghe più alte, combinate a minor numero di ore lavorate, porta a un minore rendimento degli investimenti fissi: immaginate un telaio che lavori 24 ore al giorno e che, improvvisamente, si trova a lavorarne solo 16.
Questo fenomeno si può riprodurre anche oggi? Si, ma non nelle dimensioni del Medioevo. Infatti
- sicuramente per molto vi è stato un ripensamento nel rapporto tempo libero-lavoro a causa dello stop forzato per il lockdown;
- lo shock inflazionistico esterno energetico porterà sicuramente ad una domanda di paghe marginali più elevate;
- molti settori, e in generale l’economia, vedranno un calo nel rendimento degli investimenti, soprattutto in alcuni comparti dei servizi;
- l’effetto sarà minore perchè, comunque il taglio della forza lavoro e della forza consumo sarà minimo rispetto a quello avvenuto nel Medioevo;
- la demografia si ta configurando comunque molto meno positiva, soprattutto nei paesi occidentali, dove la mancanza di figli produrrà progressivamente un effetto simile a quello della Peste Nera.
Quindi c’è da aspettarsi, progressivamente, un aumento delle paghe orarie e un calo dei rendimenti, che si svilupperà nei prossimi anni. Non sarà però un processo semplice, anche se avrà luogo: il miglioramento delle remunerazioni avvenne con sanguinose lotte sociali e contadine, come la Jacquerie in Francia, la rivolta di Wat Tyler in Inghilterra e la rivolta dei Ciompi in Italia. Ci aspettano tempo confusi e perturbati.
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