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… e vogliono ancora austerità. La drammatica situazione del PIL pro capite italiano

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Negli ultimi giorni, di giornali italiani e soprattutto tedeschi, o comunque eurocentrici, sono partite le solite grida d’allarme. Perfino Schaeuble si è sentito in dovere, pur non occupandosi più direttamente di economia, d’intervenire ponendo la situazione italiana come “Problematica” perché, per creare gli avanzi primari necessari a rientrare dal debito, sarebbe necessario aumentare le imposte, fatto che ridurrebbe la crescita e renderebbe il debito non più tollerabile. La tragedia greca a qualcosa è servita..

Però si va avanti e si parla di riportare in auge i vincoli di bilancio di Maastricht a partire dal primo gennaio 2023. Però, grazie a un grafico di Robin Brooks vediamo l’andamento del PIL pro capite di diversi paesi  avanzati prima e dopo il covid, e vediamo se è possibile chiedere veramente qualcosa in più all’economia italiana

 

Rispetto al PIL del 2006 a 100, noi abbiamo il peggior PIL pro capite dei paesi avanzati, ad un livello 85, contro il livello 105 della Germania e degli USA e quello superiore a 100 del Giappone. Con questi dati pessimi, d’impoverimento reale della Nazione  c’è qualcuno, a Bruxelles, a Berlino oppure nei grandi uffici dei giornaloni, che pretende ancora di strizzare gli italiani come dei limoni.

Questa politica è peggio di un errore, è un delitto, che darà un’ulteriore spinta alle ali più estreme della società italiana, provocherà ancora più scoraggiamento e ancora più depressione demografica. Bisogna creare fiducia, e personaggi come Gentiloni, Dombrovskis o Schaeuble creano solo disperazione, che porterà alla rivoluzione. Quando non si ha da perdere che le catene, diceva Marx…


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