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Analisi e studi

È solo una pandemia? (di Giuseppe PALMA)

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Ho come una sensazione, del tutto intima, personale.

Non so se torneremo più ad abbracciarci o a rapportarci con gli altri come facevamo fino a quaranta giorni fa. Così come non so se torneremo più a lavorare come lavoravamo fino a quaranta giorni fa.

Non so se saremo più liberi di toccarci l’un l’altro o se torneremo più a dire “vieni qua e siediti vicino a me” o “stringiamoci che ci stiamo tutti”.

Non so se torneremo più ad avere un rapporto umano, così come non so se il lavoro sarà più umano o se non diventerà addirittura troppo “telematico”.

Non so se quando ci incontreremo ci daremo più il bacio tradizionale sulla guancia. Perderemo anche quello? Così come non so se in spiaggia potremo più stare tutti insieme sotto lo stesso ombrellone.

Per andare in un qualsiasi posto dovremo tenere le distanze di sicurezza e scansarci per autotutela o terrore? Se si, per quanto tempo ancora?

Torneremo a stare insieme con la pelle? Torneremo veramente liberi o dovremo per sempre rinunciare a qualcosa? La libertà l’avevamo data per scontata e credo che nessuno di noi sia in grado di difenderla come fecero i nostri nonni. Siamo la generazione del superfluo e del vuoto, non siamo in grado di apprezzare e difendere l’essenziale, il vitale.

Siamo davvero esseri umani o ci accontenteremo d’essere criceti in gabbia, sulla giostrina?

Forse sono solo timori notturni, ma ho avvertito questa sensazione. Non so se sono pronto a rinunciare per troppo tempo alla mia libertà, senza sapere che un domani tutto tornerà come due mesi fa.

Vorrei tanto svegliarmi e credere che sia stato solo un brutto sogno.

Quello che ci sta accadendo è solo una pandemia?

Giuseppe PALMA


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