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Drone USa abbattuto sull’Iraq da un missile iraniano

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L’MQ-9 Reaper della U.S. Air Force  è stato probabilmente abbattuto lo scorso 18 gennaio nel nord dell’Iraq, ad opera di un missile terra-aria fornito dall’Iran e sparato da un gruppo iracheno affiliato all’Iran, hanno dichiarato gli ufficiali statunitensi. L’MQ-9 stava supportando l’Operazione Inherent Resolve, la missione anti-ISIS, ha aggiunto un alto funzionario militare statunitense.

Il drone è precipitato vicino alla base aerea di Balad ed è stato recuperato dalle forze di sicurezza irachene.

La Resistenza Islamica in Iraq, un gruppo di milizie irachene sostenute da Teheran, ha affermato di aver abbattuto l’MQ-9 sopra la provincia di Diyala dopo che era decollato dalla base aerea di Ali Al-Salem in Kuwait.

Il gruppo di resistenza ha affermato di aver abbattuto il velivolo con un missile terra-aria e ha mostrato le foto dei rottami dell’aereo. Un’immagine mostrava delle alette simili a quelle dell’MQ-9, costato circa 30 milioni di dollari, mentre un’altra mostrava un possibile serbatoio esterno.

I funzionari statunitensi hanno dichiarato che è in corso un’indagine sulle cause dell’incidente. Non è chiaro se gli Stati Uniti siano già rientrati in possesso dell’MQ-9. “Non sono stati segnalati feriti”, ha dichiarato un funzionario della difesa, il che è abbastanza ovvio, dato che il drone non ha equipaggio e volava su un’area non particolarmente.

Il drone Reaper può essere utilizzato sia per finalità di sorvegianza sia di attacco. Con un raggio d’azione di circa 1600 km è in grado di sorvegliare aree molto ampie, pur essendo trasportabile facilmente in un container, nonostante l’apertura alare di ben 12,65 metri. Quando utilizzato con funzione d’attacco può utilizzare missili hellfire o bombe a guida laser.

Michael Knights del Washington Institute for Near East Policy ha dichiarato che le milizie irachene sostenute dall’Iran in quell’area dell’Iraq dispongono di missili terra-aria “358” di fabbricazione iraniana. Si tratta di missili antiaerei realizzati dall’Iran e inviati anche agli houthi in Yemen, di recente produzione e ottenuti con componenti commerciali, cosa che ne riduce il costo.

Missile iraniano 358 introdotto al ministro della difesa russo Shoigu

Questa è la seconda volta che un MQ-9 viene perso negli ultimi mesi. A novembre, un Reaper è stato abbattuto al largo delle coste dello Yemen dagli Houthi. Gli Stati Uniti hanno perso tre MQ-9 nell’ultimo anno. Oltre ai droni persi in Iraq e nei pressi dello Yemen, lo scorso marzo un MQ-9 è precipitato nel Mar Nero dopo che un caccia russo ne ha colpito l’elica. Altri due MQ-9 sono stati danneggiati sopra la Siria a luglio quando i caccia russi li hanno bruciati rilasciando dei razzi.

Il 4 gennaio, gli Stati Uniti hanno condotto un raro attacco con un drone a Baghdad che ha ucciso un leader di una milizia sostenuta dall’Iran nel tentativo di scoraggiare ulteriori attacchi alle forze americane in Iraq e Siria.

Le milizie, tuttavia, hanno continuato ad attaccare le truppe americane in Siria e in Iraq. Al 18 gennaio, secondo il Pentagono, le milizie hanno compiuto almeno 140 attacchi. Di questi, 57 hanno avuto luogo in Iraq e 83 in Siria.


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