Cultura
Dresda 1945
Fermo subito i malpensanti; qualcuno avrà l’ardire di sminuire il contesto, dichiarando che la Germania se lo meritava e che anche i loro bombardieri mieterono vittime sulle città nemiche. Un esempio lampante sarebbe Londra, dove tra il 1940 ed il 1941 la Luftwaffe sganciò il suo arsenale di morte, uccidendo all’incirca tra le 40 e le 43 mila vittime.
Ricordo però a lor signori e lor signore che, almeno per quanto ci riguarda, il termine dispregiativo, “i morti neri non esistono”, non funziona e non deve esistere se si vuole fare ciò che dovrebbe fare un divulgatore; ovvero raccontare i fatti nella maniera più imparziale possibile. E come non si possono negare le morti causate dall’esercito tedesco in tutta la seconda guerra mondiale, è ipocrita far finta di niente su ciò che avvenne dall’altra parte della staccionata. Soprattutto se si parla di questo evento, dove in una sola notte morirono molte più persone in mesi di bombardamenti sulla capitale inglese.
In quei drammatici momenti, che durarono tra l 13 ed il 15 febbraio 1945, venne uccisa una quantità di civili che ancora oggi fa discutere e divide. Molto semplicemente, scostandosi da favoritismi da ambo i fronti politici, ancora oggi ci è impossibile calcolare il numero esatto delle perdite umane in quella tragica pioggia di bombe che distrusse Dresda. Ma sto già accorciando troppo i tempi, quindi, se avrete voglia di ascoltare un così tragico evento senza dannate partigianerie, iniziamo dal principio. Continua sul nuovo video targato God Save the Vintage.
https://www.youtube.com/watch?v=vYBjSq8OWbs
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