Attualità
“DITO GRASSO” O INEVITABILE RIAGGIUSTAMENTO? LA CADUTA DELLA STERLINA DI VENERDI’ SCORSO.
Venerdì scorso la sterlina ha perso un 10% di valore in un tempo brevissimo. La caduta è partita dai mercati asiatici, meno liquidi sulla sterlina dove quindi unmovimento limitato degli ordini può portare avariazioni massicce delle quotazioni. Questo movimento, violentissimo, ha poi avuto ripercussioni sui mercati europei che non sono riusciti a recuperare le perdite di valore.
Diamo un’occhiata ad un grafico, e vediamone le spiegazioni tecniche:
Il movimento è partito dall’estremo oriente alle ore 1 am , quando le borse europee ed inglesi erano chiuse, per cui la liquidità sui mercati internazionali in sterline erano limitati. L’ondata iniziale, fortissima, è stata di durata brevissima: la sterlina ha perso quasi il 15% nell’arco di 3 minuti, per poi riprendersi , continuando comunque a muoversi con perdite del 10%.
Lecause per la caduta istantanea, sulle quali la Bank of England, sta indagando, sono state:
a) “Fat finger”: un errore umano in un momento in cui il mercato era poco liquido, presumibilmente, vista l’ora , in Giappone o in Australia (Erano le 7 am di mattina a Singapore) ;
b) successivamente “Robot dealing” ha probabilmente fatto la sua parte, mantenedo la steròina a livelli molto bassi;
c) sono stati forzati alcune soglie, come ad esempio 1,14 sull’euro e 1,3 dul dollaro USA , che rano ritenute solide e che, una volta superate, hanno portato gli operatori a riconsiderare la sterlina in modo completo.
Certo fare un errore esattamente in un mercato illiquido è un po’ strano. Sembra quasi un segnale mandato da qualcuno contro tutti quelli che vogliono un po’ più di democrazia vera in Europa. Un “Fat Soros”?? Mah, chissà, ma come diceva il buon vecchio Giulio, che il Signore l’abbia in gloria “A pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca”.
Si tratta solo di speculazione o ci sono motivi veri per questa caduta. Vediamo la bilancia delle partite correnti e la bilancia commerciale commerciale del Regno Unito:
Bilancia delle partite correnti .
il saldo ad agosto era negativo per 28 miliardi di sterline .
e la bilancia commerciale
Anch’essa fortemente negativa.
Insomma la sterlina doveva svalutarsi. Anzi la sovravvalutazione portata avanti sinora non ha fatto che danneggiare l’economia inglese. I saldi commerciali e delle partite correnti dovevano portare ad una svalutazione della sterlina che, presumibilmente, arriverà sino alla parità con l’euro.
Conseguenze : nel brevissimo periodo i saldi potrebbero pure peggiorare per la rigidità nei consumi relativi alle importazioni, ma con rapidità si riaggiusteranno. Avremo:
- aumento dell’attrattività turistica del Regno Unito, già in corso;
- una minore disponibilità per gli Inglesi per viaggiare all’estero;
- aumento della domanda di beni di produzione nazionale;
- calo nelle importazioni di beni o servizi;
- vantaggi per i servizi e le produzioni industriali nazionali;
- possibile spinta inflazionistica legata al maggior costo delle importazioni non sostituibili con le produzioni nazionali.
Si è letto di banche che son pronte a trasferire i propri uffici sul continente licenziando un 20 mila dipendenti, più o meno lo stesso numero che quelle italiane vogliono espellere anche senza spostare i propri uffici in nessun altro luogo. Però ad esempio la minaccia della Nissan di spostare 7000 dipendenti sul continente appare, agli occhi di questa nuova situazione valutaria, per lo meno controproducente ed un po’ masochistica. Al contrario si potrebbe assistere ad un’inversione nell’industria britannica ed ad una sua crescita. Questo potrebbe riflettersi nelle quotazioni del FTSE 100. Se questo dovesse accadere sarebbe opportuno che la Banca d’Inghilterra ritoccasse al rialzo i propri tassi, aumentandoli di quel 0,25% che ha corretto successivamente al Brexit sicuramente accellerando la corrente svalutazione.
Comunque questa settimana vedremo cosa ci riserveranno i mercati sulla moneta britannica.
Grazie.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.