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Analisi e studi

Disastro Germania: decrescita economica e inflazione in lieve ripresa

La politica economica del governo tedesco è completamente fallimentare, sotto ogni aspetto

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Pessime notizie per la Germania, in ogni lato, sia come crescita del PIL sia come inflazione.  L’economia tedesca si è inaspettatamente contratta dello 0,1% nel secondo trimestre del 2024, invertendo la tendenza rispetto alla crescita dello 0,2% dei primi tre mesi dell’anno e rispetto alle previsioni di un guadagno dello 0,1%, secondo le stime preliminari.

Si è registrato un particolare calo degli investimenti in attrezzature ed edifici, poiché il settore industriale continua ad essere particolarmente stressato dagli alti tassi di interesse e dalle scarse prospettive di crescita dei consumi.

Su base annua, l’economia ha subito una contrazione dello 0,1%, a seguito di un calo dello 0,1% rivisto al ribasso nel periodo precedente, e segnando un quinto trimestre consecutivo di mancata crescita.

La Commissione Europea prevede che l’economia tedesca crescerà dello 0,1% nel 2024, in ripresa rispetto alla contrazione dello 0,3% del 2023, in quanto la domanda interna dovrebbe riprendere lentamente, ma per ora da Berlino arrivano solo delusioni

Infatti si prevede che gli investimenti rimangano ben al di sotto dei livelli pre-pandemici, limitati da costi di finanziamento sempre elevati, e si prevede che le esportazioni rimangano fiacche. Ecco il grafico della crescita trimestre su trimestre:

 

E l’altrettanto delundente grafico della  crescita su base annua, in cui si vede che ormai da un anno non c’è rissultato positivo


 

Come se non bastasse la crescita negativa, o meglio la decrescita, abbiamo anche un aumento dell’inflazione, anche se tenue: il tasso d’inflazione annuale in Germania è aumentato inaspettatamente al 2,3% nel luglio 2024 dal 2,2% di giugno, rispetto alle previsioni che lo vedevano fermo al 2,2%, secondo le stime preliminari.

La crescita dei prezzi è accelerata per gli alimenti (1,3% vs 1,1%) e si è stabilizzata al 3,9% per i servizi, mentre il costo dell’energia è diminuito ad un ritmo più lento (-1,7% vs -2,1%). Rispetto al mese precedente, il CPI ha registrato un aumento dello 0,3%, il più alto in tre mesi, dopo un aumento dello 0,1% in ciascuno dei due mesi precedenti e al di sopra delle previsioni dello 0,2%.

Nel frattempo, il CPI armonizzato con l’UE è salito del 2,6% sull’anno e dello 0,5% sul mese, al di sopra delle previsioni del 2,5% e dello 0,4% rispettivamente.

Insomma un disastro: la politica economica tedesca riesce a mandare la germania praticamnte in stagflazione, senza crescita, ma senza neanche riduzione dell’inflazione. L’inseguimento del mito dell’energia green si sta rivelando disastroso per l’economia tedesca, ma il governo semaforo sembra non essere interessanto alla cosa. Ci vorranno le elezioni e una sonora bastonata per spiegare l’errore.


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