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Dazi USA: Ultimatum a 12 nuovi paesi, dopo Giappone e Corea del Sud
La Casa Bianca estende gli avvisi sui dazi a 12 nuove nazioni dopo Giappone e Corea del Sud. Scopri la strategia “America First” di Washington e le sue implicazioni globali

La Casa Bianca ha annunciato una serie di lettere di avvertimento sui nuovi dazi commerciali inviate a diversi paesi, con l’obiettivo di affrontare squilibri commerciali ritenuti insostenibili e promuovere un’agenda “America First”.
Le prime due lettere, rese pubbliche tramite Truth Social, sono state indirizzate a Giappone e Corea del Sud, seguite da altre a Malaysia, Kazakhstan, Sudafrica, Laos, Myanmar e Tunisia.
Secondo la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, altre dodici nazioni riceveranno simili avvertimenti, pubblicati sempre su Truth Social, con un ultimatum chiaro: negoziare entro il 1° agosto 2025, data in cui entreranno in vigore i dazi.
Dettagli delle Lettere a Giappone e Corea del Sud
Le lettere inviate a Giappone e Corea del Sud delineano una politica commerciale aggressiva, con l’imposizione di un dazio del 25% su tutti i beni importati a partire dal 1° agosto 2025. I punti salienti delle lettere includono:
- Giappone: Gli Stati Uniti accusano il Giappone di mantenere tariffe e barriere non tariffarie che causano un deficit commerciale “non reciproco e insostenibile”. I dazi non si applicheranno ai prodotti fabbricati in territorio statunitense da aziende giapponesi. Se il Giappone aumenterà i propri dazi, gli USA aggiungeranno tale incremento al 25% già previsto. Tuttavia, Washington si dice disposta a riconsiderare i dazi se il Giappone aprinseguirà l’apertura dei suoi mercati e l’eliminazione delle barriere commerciali. In precedenza Trump aveva accennato al problema del prezzo dei prodotti agricoli in Giappone, estremamente alto, che potrebbe essere sanato con l’importazione di prodotti agricoli americani.
- Corea del Sud: Similmente, la lettera lamenta un rapporto commerciale “squilibrato” e impone un dazio del 25% su tutti i beni coreani, salvo quelli prodotti negli USA. Gli Stati Uniti considerano il deficit commerciale una minaccia alla sicurezza nazionale e invitano la Corea del Sud ad aprire i suoi mercati per ottenere una possibile riduzione dei dazi. Anche in questo caso, ritorsioni tariffarie da parte della Corea comporteranno un aumento dei dazi americani. Anche qui si tratta di importare più prodotti americani.
Altri Paesi CoinvoltiOltre a Giappone e Corea del Sud, le lettere di avvertimento sono state inviate a:
- Malaysia
- Kazakhstan
- Sudafrica
- Laos
- Myanmar
- Tunisia
- Serbia
Secondo Leavitt, altre dodici nazioni riceveranno notifiche simili nelle prossime ore, sempre tramite Truth Social. Sebbene i dettagli di queste lettere non siano ancora pubblici, si prevede che contengano richieste analoghe di riduzione delle barriere commerciali e reshoring della produzione negli Stati Uniti.
Impatti e Reazioni
L’annuncio ha avuto un impatto immediato sui mercati: gli indici S&P 500 e Nasdaq sono scesi ai minimi di sessione, mentre yen e won hanno subito un forte deprezzamento. La scadenza per l’implementazione dei dazi è stata posticipata dal 9 luglio al 1° agosto, offrendo ai paesi destinatari tre settimane per negoziare accordi commerciali con gli Stati Uniti.
Tra questi paesi non vi sono quelli europei, che stanno trattando separatamente sui dazi.
Il Vietnam è stato indicato come modello di riferimento per i paesi che raggiungono accordi con Washington accettando un dazione deo 20%.
Contesto e Implicazioni
Le lettere riflettono la strategia di “diplomazia tariffaria” dell’amministrazione Trump, volta a ridurre i deficit commerciali penalizzando pratiche commerciali considerate sleali. L’approccio si inserisce in una più ampia agenda protezionistica, con l’obiettivo di incentivare la produzione negli Stati Uniti.
Le ricadute di queste lettere saranno molto pesanti, perché anche colpiscono tradizionali alleati degli USA, come Giappone e Corea del Sud.
Il caso del Giappone è particolarmente rilevante: il paese ha recentemente ammesso che i suoi produttori automobilistici hanno assorbito i costi dei dazi imposti da Trump, senza trasferirli ai consumatori americani, evidenziando la complessità delle negoziazioni in corso. La Corea del Sud ha iniziato cancellando un importante ordine di elicotteri d’assalto Apache.
La mancata conclusione di un accordo entro il 1° agosto potrebbe portare a conseguenze economiche significative per i paesi coinvolti.
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