Attualità
Dati Provinciali: Speranza di Vita alla nascita; a Napoli si vive 4 anni in meno che a Ravenna
(sottotitolo: COME ASFALTARE L’AMBIENTALISTA ANTI-INDUSTRIALE DI TURNO)
Abbiamo elaborato la seguente tabella, su base dati Demo.Istat del 2010, proponendo la Speranza di Vita alla nascita (facendo una media dei dati maschili e femminili) e dividendo la tabella in 5 quintili.
La speranza di vita è un indicatore statistico che esprime il numero medio di anni di speranza di vita alla nascita. È strettamente correlata al tasso di mortalita’ alle diverse età: combinata con l’indice di mortalita’ infantile, rispecchia lo stato sociale, ambientale e sanitario in cui vive una popolazione.
I dati sono piuttosto shoccanti:
Avevamo gia’ analizzato tale indicatore su scala Mondiale nell’articolo: L’Italia resta col Giappone la nazione con la maggiore aspettativa di vita e si notava un legame chiaro tra aspettativa di vita e benessere (inteso come un mix tra PIL, Abitudini alimentari, Efficienza dei sistemi sanitari): in testa alle classifiche svetta il Giappone, paese ricco, con sane abitudini alimentari e con basso degrado. Da notare che il Giappone e’ un paese ad elevatissima Industrializzazione e con una densita’ della popolazione doppia a quella gia’ elevatissima dell’Italia: indubbiamente la presenza di Smog o Industrie incide sulla precoce mortalita’ in modo marginale rispetto al benessere, allo scarso degrado sociale, a buone abitudini alimentari ed a sistemi sanitari efficenti.
Passiamo ora all’Italia: si notera’ ancora una volta un legame diretto tra aspettativa di vita e benessere, mentre parrebbe completamente smentito il legame tra aspettativa di vita ed elevata presenza industriale o di smog urbano. Generalmente le provincie del ricco ed industrializzato Centro Nord (con qualche interessante eccezione) presentano dati sulla speranza di vita decisamente migliori di quelle del depresso Mezzogiorno (anche qui con qualche eccezione).
Si nota che la speranza di vita e’ molto elevata in citta’ generalmente con elevato PIL, industrializzate (e spesso congestionate), con bassa disoccupazione e degrado e con sistemi sanitari efficienti. A Ravenna hanno sede 2 grosse Centrali Termoelettriche, un grosso Polo Petrolchimico, vari Inceneritori ed una vasta area Industriale. A Milano quotidiamamente i “giornali” bombardano sull’elevato livello di Smog o PM10, causa inquinamento industriale, da traffico e riscaldamento, e bassa ventosita’. Ebbene in queste realta’ si vive addirittura 3-4 anni in piu’ rispetto ad aree de-industrializzate come Napoli, Enna o Salerno (le ultime 2 tra l’altro provincie a bassa densita’ abitativa), che fanno nettamente peggio anche di Taranto (che nel contesto delle citta’ meridionali e’ a meta’ classifica). Brindisi, provincia sede della piu’ grossa Centrale a Carbone d’Italia, di petrolchimico, di altre Centrali elettriche e’ tra le province meridionali dove la speranza di vita e’ tra le migliori del Mezzogiorno.
In soldoni si vive piu’ a lungo e c’e’ minore mortalita’ precoce, generalmente nelle aree con maggior ricchezza, minor disoccupazione e degrado, maggior efficenza dei sistemi sanitari. Non si nota alcun legame significativo, invece, tra inquinamento industriale, civile o da traffico ed aspettativa di vita.
Dicendola in modo brutale: chiudere l’ILVA a Taranto magari potra’ salvare da morte precoce 100 persone l’anno, ma il conseguente degrado sociale ed economico, legato a disoccupazione ed incremento della poverta’ ne potrebbe causare 500, e cio’ direi e’ confermato dai dati visti, che sono sostanzialmente inconfutabili. Analogo ragionamento in tante altre casistiche: “declino economico e sociale” e “deindustrializzazione” causano morti precoci in modo significativamente superiore a “smog” ed “inquinamento industriale”
PS: se qualche (finto) Ambientalista vi propone di chiudere qualche industria, mostrate loro la tabella di cui sopra. Farfuglieranno ogni scusa possibile arrampicandosi sui vetri con fantasie di ogni genere. Voi sornioni, godetevi lo spettacolo.
Nota: ho deciso di scrivere questo articolo, dopo che un lettore ha postato la foto sottostante per sostenere che non si possono mettere industrie pesanti o Centrali nel Nord Italia, perche’ troppo inquinato. La foto impressiona (poi che sia smog o nebbia, non si sa). Notoriamente non amo discussioni basate su argomenti emozionali, ed ho verificato i dati dell’indicatore fondamentale, la speranza di vita, che e’ certamente un dato incontrovertibile dell’indice di mortalita’ precoce. I dati Italiani hanno confermato in pieno i dati del post che feci su scala mondiale. Ricordiamo un altro esempio: nei paesi dell’ex-URSS, negli anni immediatamente successivi alla caduta del comunismo, crollo’ verticalmente l’aspettativa di vita ed aumento’ parimenti la mortalita’. In quegli anni vi fu un crollo della Ricchezza, che comporto’ la chiusura di un enorme numero di fabbriche obsolete e straordinariamente inquinati, ma evidentemente le vite “salvate” da minor inquinamento, furono eneromente meno delle “morti precoci” addizionali causate dalla crescita della poverta’ e dal maggior degrado (direi che fiumi di Wodka hanno ucciso molti piu’ slavi del CO2).
By GPG Imperatrice
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