Attualità
Daniele Franco vuole ridurre “Debito e deficit”. E se questa combinazione non fosse possibile?
Il ministro delle finanze Daniele Franco, parlando in Slovenia, ha affermato che, nel prossimo aggiornamento al DEF, terrà conto dell’obiettivo dell’attuale governo per unaa diminuzione del deficit e del debito, aspettandosi che i risultati di quest0anno siano migliori delle attese.
in realtà noi non arriveremo a fine anno ai livelli di PIL, comunque deludenti, del 2019, ma a questo dato, e ad altri, dedicheremo un articolo a parte. Comunque, grazie a Canale Sovranista, vi proponiamo un grafico che dovrebbe far ragionare sulla realtà dei fatti nel rapporto fra debito e deficit.
Lasciamo stare il periodo ante 1998 anno dal quale sono cessati i cambi flessibili. Dal 1999 l 2005 si è assistito a un calo degli avanzi primari, ma anche una diminuzione del rapporto deficit/pil. Il periodo 2011-2014 ha visto un aumento dei saldi primari, accompagnato però da un peggioramento del rapporto debito/PIL. Quindi non è detto che il calo del deficit conduca a un miglioramento del rapporto deficit/PIL, anzi può portare a una situazione esattamente opposta se il calo della spesa pubblica avviene impattando fortemente sul PIL. Quindi ci vuole un mezzo miracolo: aspettarsi che la riduzione della spesa pubblica non impatti sul Prodotto Nazionale Lordo, violando proprio la definizione nella contabilità nazionale stessa di PIL, o aspettarsi che la crescita dei consumi / della produzione sia tale da superare il taglio nella spesa pubblica. Allo stato attuale, salvo cambiamenti e miracoli, non si vedono i presupposti per una crescita dei consumi o della produzione industriali tali da sostenere il PIL in presenza di un taglio della spesa pubblica, e non ci occupiamo dei fattori sociali relativi. Quindi ne desumiamo che il ministro Franco si attenda un miracolo pari alla moltiplicazione dei pani o dei pesci oppure che, semplicemente, non abbia interesse nella crescita.
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