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Dalla Polonia una sfida al cuore del potere di Bruxelles

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La corte costituzionale polacca deciderà se alcune disposizioni dei trattati dell’UE sono compatibili con la costituzione polacca e se la corte suprema dell’UE può costringere il paese a sospendere parte delle sue riforme giudiziarie. I funzionari governativi  polacchi insistono sul fatto che i casi, che saranno esaminati martedì e mercoledì, sono necessari perché gli organi dell’UE hanno oltrepassato i loro poteri, violando quindi i diritti definiti dalla costituzione polacca.

“Non si tratta solo della Polonia. Il problema è che alcuni funzionari europei stanno cercando di conferire all’UE maggiori competenze senza modificare i trattati”, ha affermato Sebastian Kaleta, viceministro della giustizia polacco. “Questo è molto pericoloso, perché potrà far implodere l’UE dall’interno”. nello stesso tempo però questa causa rischia di far saltare la costruzione europea ed anche molti dei poteri informali di Bruxelles. Didier Reynders, commissario per la giustizia dell’UE, ha dichiarato al Financial Times che esiste il rischio di una “vera minaccia per l’architettura stessa della nostra unione” a causa di sfide legali simili da parte degli Stati membri, tra cui Francia e Germania. “Se non  fermi queste cause, avrai sempre più possibilità per i diversi Stati membri di contestare il primato del diritto dell’UE e la competenza della Corte di giustizia europea”, ha affermato Reynders.

Il mese scorso, la Commissione europea ha avviato un’azione legale contro la corte costituzionale tedesca a Karlsruhe per una sentenza del 2020 secondo cui la Corte di giustizia europea aveva agito oltre le sue competenze in un caso relativo all’acquisto di obbligazioni della Banca centrale europea. Reynders ha quindi scritto anche al governo polacco chiedendo formalmente di ritirare una delle mozioni davanti alla sua corte costituzionale, affermando che sembrava contestare i principi fondamentali del diritto dell’UE e l’autorità della Corte di giustizia europea. Alla base del contendere vi sono le modifiche costituzionali polacche, compresa la riforma della Suprema Corte, che, secondo Bruxelles, avrebbero toccato dei punti facenti parte dei trattati europei e che poi sono state anche contestate dalla maggioranza di sinistra del Parlamento europeo, con le note accuse di “Violazione dello stato di diritto”.

Funzionari polacchi respingono le critiche dell’UE a Varsavia come un doppio standard. “Questo non è – come stanno cercando di dire alcuni funzionari della Commissione europea – un precedente”, ha affermato Kaleta, aggiungendo che altri tribunali costituzionali “hanno affermato agli organi dell’UE che stanno interferendo negli affari interni senza competenza”.

Tuttavia, Kim Lane Scheppele, professore di diritto a Princeton, ha sostenuto che c’era una differenza fondamentale tra le sfide polacche e quella lanciata in Germania. Il tribunale di Karlsruhe ha contestato il modo in cui la Corte di giustizia europea aveva svolto il proprio lavoro nel valutare la validità dell’acquisto di obbligazioni da parte della BCE; i casi polacchi si chiedevano se il diritto dell’UE si applicasse alla Polonia e fosse superiore al diritto costituzionale nazionale. Un putno essenziale che , se chiarito a favore di Varsavia, permetterebbe a tutte le corti costituzionali nazionali di opporsi alle decisioni europee e della Corte di Giustizia Europea.Purtroppo per noi non cambierebbe molto, perchè i giudici della Corte Costituzionale sono noti per la loro totale flessibilità nei confronti della Commissione.

 


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