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Dall 2024 la batteria che permetterà 1000 km di autonomia elettrica

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L’ansia da autonomia è uno dei motivi che ostacolano il passaggio di massa ai veicoli elettrici in tutto il mondo. Una startup cinese ha presentato una batteria in grado di offrire un’autonomia di 1.000 chilometri con una sola carica.

Gotion High Tech ha annunciato la sua nuova batteria L600 al litio-manganese-ferro-fosfato (LMFP) Astroinno, in grado di fornire valori di efficienza ai vertici della categoria. L’annuncio arriva poco dopo che l’azienda ha ottenuto una proposta di accordo e appalto da Volkswagen ed è diventata fornitore designato di batterie per i mercati esteri della casa automobilistica.

Secondo l’azienda, le batterie prive di NCM (nichel-cadmio-maganese), che sono state sottoposte a un periodo di ricerca di 10 anni, hanno superato tutti i cicli di test di sicurezza necessari e la loro produzione di massa dovrebbe iniziare nel 2024.

 

Una durata prevista di 4 milioni di km

L’azienda è riuscita a risolvere i problemi delle batterie al litio-ferro-fosfato (LFP), che avevano incontrato delle strozzature nel tentativo di migliorare la loro densità energetica. Era necessario un aggiornamento del sistema chimico, che è stato realizzato “utilizzando la co-precipitazione, la tecnologia di incapsulamento del doping, una nuova tecnologia di granulazione e nuovi additivi per l’elettrolito”, si legge in un comunicato stampa.

Le modifiche apportate hanno fatto sì che la cella della batteria Astroinno offra una densità energetica di 240Wh/kg, una densità energetica di 525Wh/L e una durata di 4000 cicli a temperatura ambiente, pari a 4 milioni di chilometri.

“Il rapporto volumetrico cella-pack ha raggiunto il 76% dopo l’adozione della cella L600 e la densità energetica del sistema ha raggiunto i 190Wh/kg, superando la densità energetica del pack delle attuali celle NCM prodotte in serie. Grazie all’elevata densità di energia della batteria Astroinno, possiamo raggiungere un’autonomia di 1000 km senza ricorrere a materiali NCM”, ha dichiarato Cheng Qian, presidente esecutivo dell’International Business Unit di Gotion High-Tech.

Una tecnica di raffreddamento a liquido su due lati e un design minimalista consentito da una struttura a sandwich hanno aiutato il team a ridurre il numero di parti strutturali del pacco batterie del 45%. Il risparmio di peso delle parti strutturali è invece del 32%. “La lunghezza del cablaggio del pacco batterie è scesa da 303 metri a 80 metri, ovvero solo il 26% di quella dei pacchi batterie precedenti”.

Le tecniche avanzate di isolamento termico hanno permesso alle batterie di resistere a temperature elevate, fino a 1200°C, “equivalenti a uno strato di pelle termoisolante sulla superficie della cella della batteria”. Quattro strati di protezione di ultima generazione, grazie a canali di scarico rapido del calore, preparano la batteria a far fronte a circostanze estreme.

Una tecnologia in continua evoluzione

Secondo il team, il prodotto ha superato tutti i test necessari per l’utilizzo sicuro, al punto di costituire un nuovo standard strutturale per la costruzione delle batterie. Auguriamo alla ditta costruttrice che sia così, ma questo evidenzia come la tecnologia nel settore sia ancora in evoluzione per cui investimenti importanti rischiano di essere superati e in perdita. 

Tutto questo senza considerare lee nuove tecnologie a ioni di sodio, messi per esempio in produzione da parte di JAC, che lasciano completamente da parte sia il litio sia gli altri metalli rari.


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