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Dal caffè a dell’ottimo biodiesel: come le alghe sono in grado di trasformare certi rifiuti

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Ricercatori hanno scoperto che alcune microalghe, in particolari condizioni, possono trasformare i residui del caffè macinato in ottimo carburante biodiesel, con caratteristiche estremamente stabili.

Secondo quanto pubblicato in un articolo scientifico che coinvolge un team internazionale, dal Regno Unito, alla Thailandia, al Brasile, all’Estremo Oriente Pertanto, i fondi di caffè esauriti (SCG nella terminologia inglese) utilizzati come supporto alle microalghe del genere  Chlorella vulgaris, sono in grado di trasformarsi in una forma di biodiesel stabile, anche grazie alla forte presenza di esteri metilici degli acidi grassi (FAME) presenti nella massa delle alghe.

Questa trasformazione però viene a dipendere dal ciclo di luce e buio a cui vengono sottoposti i letti di alimentazione su cui vengono impiantate le alghe e dalla densità delle microalghe stesse. Ad esempio il ciclo luce buio deve essere di 20 a 4, cioè venti ore di luce e quattro di buio, per massimizzare la trasformazione. L’alternanza luce-buio è necessaria per riuscire ad ottimizzare la trasformazione dei lipidi in idrocarburi tramite l’assorbimento delle alghe. infatti il periodo di buio massimizza la crescita mixtrofica (cioè tramite processi di trasformazione interni all’alga stessa), mentre quelli di luce ottimizzano la crescita eterotrofa, cioè tramite processi che utilizzano la luce solare. Si è dimostrato che, con l’alternanza luce buio, le alghe vengono incentivate ad un maggior assorbimento dei lipidi, sino acinque volte rispetto a una situazione di sola luce.

Quindi la ricerca biologica ha identificato un altro metodo di riciclo dei rifiuti organici per produrre biocarburanti. Un vero peccato che dal 2035 non si potranno, teoricamente, più vendere auto diesel in  Unione Europea.

 


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