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CRISI DI GOVERNO: LA SINISTRA FARSA STA STANCANDO, MENTRE L’ITALIA VA A ROTOLI. Ora si tira fuori lo stanco striscione dell'”Europeismo” d’accatto…

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La Farsa della crisi di governo va avanti, nella speranza complessiva che si concluda domani. vediamo gli ultimi atti:

  • Mastella ed i mastellidi ufficialmente si tirano indietro, ufficiosamente sono pronti ad intervenire, UDC compreso;
  • Come riportato da La Stampa la disperazione di Conte lo ha portto a muovere personaggi e mezzi francamente immorali. Siamo giunti a generali della GdF, ai servizi segreti di Vecchione, al cardinal Bassetti, a Sant’Egidio che bombardano i senatori di telefonate per farli passare all’appoggio della maggioranza. Sul comportamento di certi uomini della chiesa preferiamo non dire nulla, ma su quello dei generali e del direttore del DIS, Vecchione, dovrebbe interessarsi i Copasir;
  • si parla di bordate di telefonate verso i senatori a vita più tecnici, come Renzo Piano e Carlo Rubbia, che raramente si recano in parlamento;
  • Renzi, ormai protagonista di ogni talk show politico, ha affermato che non darà il voto a nessun governo che non prevede il MES e chiede una Commissione d’inchiesta parlamentare sulla gestione dell’emergenza Covid-19 che coinvolga Arcuri.  Richieste che sembrano scritte per ottenere la resa dei Cinquestelle, soprattutto dell’ala ancora fedele alle proprie idee fondanti, e l’umiliazione del governo in generale, il cui operato viene messo sotto processo. Un fatto legittimo, se non chiesto da chi lo appoggiava sino a ieri;
  • alla fine si farà l’appello all’europeismo delle forze politiche,  appellandosi ad un elemento molto pericoloso perchè, se non ci fosse la maggioranza, si metterebbe in gioco un fattore che, sinora nessuno aveva messo in campo. Portare avanti una battaglia su un elemento del genere rischia di portare a fondo la UE per il fallimento della classe politica nazionale.

Allo stato attuale si parla di un governo con 153-155 senatori, ben al di sotto della maggioranza assoluta di 161. Un governo che si reggerebbe sull’appoggio esterno di IV, una situazione che non può continuare: o IV si disgrega, o lo fa la maggioranza. Non un vero e proprio gioco di logoramento, ma più semplicemente vedremo l’intervento del vero dominus di questo governo, il Presidente della Repubblica. L’unico che può mantenere in vita un governicchio devastante come quello Conte, anche contro gli Italiani, che sono ormai solo spettatori di un potere sempre più lontano dalla Democrazia, e sempre più ridotti a livello di pura sudditanza. Il Quirinale pare che abbia deciso che basta una maggioranza minimale dei voti in parlamento, cioè un governicchio manovrabile. Lui sarà  contento, ma non lo saranno gli italiani.

 

 

 

 

 

 


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