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Economia

Svolta alla Corte Suprema USA: meno potere ai giudici sull’ambiente, Via libera ai progetti di Trump?

Svolta negli USA: la Corte Suprema asfalta il potere dei giudici di bloccare le infrastrutture per l’ambiente. Una decisione unanime che fa esultare Trump e affossa i gruppi NIMBY. Scopri come questa sentenza riscrive le regole e quali progetti ora vedranno la luce senza ostacoli.

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La Corte Suprema USA limita il potere dei giudici di bloccare progetti infrastrutturali per motivi ambientali
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha emesso giovedì una sentenza che riduce l’autorità dei giudici di bloccare progetti infrastrutturali per preoccupazioni ambientali, in un momento in cui l’amministrazione del presidente Donald Trump critica fortemente il presunto abuso di potere giudiziario.

La decisione, presa all’unanimità (8-0, con il giudice Neil Gorsuch non partecipante), riguarda il caso Seven County Infrastructure Coalition v. Eagle County e si concentra sul National Environmental Policy Act (NEPA), la legge che richiede valutazioni di impatto ambientale (EIS) per i progetti infrastrutturali sostenuti dal governo federale.

Il cuore della sentenza

Il giudice Brett Kavanaugh, autore dell’opinione della Corte, ha chiarito che il NEPA non consente ai tribunali di ritardare o bloccare progetti infrastrutturali basandosi sugli effetti ambientali di altri progetti non direttamente collegati. “I tribunali devono mostrare una deferenza significativa e non devono interferire con le scelte delle agenzie governative, purché queste rientrino in un’ampia zona di ragionevolezza”, ha scritto Kavanaugh. In altre parole, le agenzie federali non sono obbligate a considerare l’impatto ambientale di progetti diversi da quello in esame, anche se tali impatti potrebbero manifestarsi al di fuori dell’area geografica del progetto o in un momento successivo.

La Corte ha specificato che il fatto che un progetto possa portare alla costruzione o all’uso intensivo di un altro progetto non implica che l’agenzia debba valutare gli effetti ambientali di quest’ultimo. Questa interpretazione restringe il campo di applicazione delle valutazioni ambientali, semplificando il processo per le agenzie federali e riducendo i potenziali ostacoli giudiziari. L’impatto sarà da effettuare SOLO sull’opera principale e i tribunali non potranno bloccarla con la cusa della mancanza di impatti ambientali derivati. I gruppi NIMBY ne escono sconfitti.

I dettagli della decisione

La sentenza è stata sostenuta dal presidente della Corte Suprema John Roberts e dai giudici Clarence Thomas, Samuel Alito e Amy Coney Barrett. La giudice Sonia Sotomayor ha presentato un’opinione concorrente, a cui si sono unite le giudici Elena Kagan e Ketanji Brown Jackson, offrendo una prospettiva complementare ma non in contrasto con la decisione principale.

Il contesto politico

La decisione arriva in un contesto di forte critica da parte dell’amministrazione Trump e dei repubblicani verso il fenomeno delle universal injunctions (ingiunzioni nazionali), ovvero decisioni giudiziarie che bloccano a livello nazionale politiche o progetti del governo. Trump, con il suo passato nel settore delle costruzioni, ha spesso lamentato i ritardi causati dalle valutazioni di impatto ambientale richieste dal NEPA. I repubblicani, dal canto loro, accusano i giudici federali di eccedere nel loro ruolo, bloccando unilateralmente parti significative dell’agenda di Trump.

Il senatore Charles Grassley, presidente della Commissione Giustizia del Senato, ha recentemente dichiarato a Fox News Digital: “Le ingiunzioni nazionali sono un abuso incostituzionale del potere giudiziario. Solo la settimana scorsa, un giudice del distretto di Washington D.C. ha emesso un’ingiunzione nazionale per bloccare l’ordine esecutivo del presidente che richiede un documento d’identità o una prova di cittadinanza per votare nelle elezioni nazionali. I giudici non sono legislatori”.

Implicazioni e prospettive

La sentenza potrebbe avere un impatto significativo sul modo in cui i progetti infrastrutturali vengono valutati e approvati, favorendo un iter più rapido per iniziative sostenute dal governo federale. Questo è particolarmente rilevante per l’amministrazione Trump, che punta a ridurre le barriere burocratiche per accelerare lo sviluppo di infrastrutture strategiche.

La Corte Suprema sta attualmente esaminando un altro caso relativo all’uso delle ingiunzioni nazionali, con una decisione attesa nelle prossime settimane. Questo tema continua a essere al centro del dibattito politico, con i repubblicani che spingono per una riforma che limiti il potere dei giudici di emettere blocchi a livello nazionale.

Un’altra decisione sulla dell’attuale darà una spinta all’eccelerazione dei progetti infrastrutturali, togliendo ai gruppi di manifestanti e ai giudici attivisti la possibilità di bloccare tutto, come avveniva fino a ieri.


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