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Controeditoriale a Eugenio Scalfari: il macigno del debito italiano nell’Europa unita usato come scusa per giustificare l’UE a tutti i costi, evidentemente per chiari interessi di casta. Pericolo golpe.

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Mi ero ripromesso di non fare più il verso a Scalfari, non voglio dargli troppa importanza in quanto ritengo che nella società attuale le persone troppo anziane (quasi 91 anni) dovrebbero avere il buonsenso di farsi da parte, un po’ per la normale debolezza dei loro datati ragionamenti e soprattutto per rispetto del grande bisogno di occupazione del mondo giovanile: purtroppo oggi il direttore ritengo abbia superato il segno, dunque ho dovuto contravvenire ad una promessa fatta a me stesso e di questo me ne dolgo.

Oggi ho notato addirittura un aspetto emergenziale nel suo sempre interessante commento domenicale: il redattore di Repubblica – lui che mi sembra di ricordare sia agnostico* – ha esordito mettendo in bocca addirittura a Papa Francesco considerazioni non sue, ossia concludendo che quello che il Papa sosteneva nel suo discorso fatto a Strasburgo era come segue:“…Così il Papa. È evidente che postula un futuro dell’Europa unita, con i singoli Stati strettamente associati tra loro.”. Leggetevi l’articolo e ditemi se si poteva desumere quello che lo Scalfari ha arbitrariamente concluso, per me è impossibile [Il macigno del debito italiano ed il buco nero della Grecia, 30.11.2014, Repubblica]. Seguite il mio intervento e capirete che questa premessa era necessaria per giustifcare alla sua maniera l’emergenza che segue.

Prima considerazione parziale: non penso sia lecito ne’ accettabile giocare sulla fede altrui, facendo passare il Pontefice per un politico che mira a giustificare una costruzione (politica) tanto umana quanto fallace (ed ingiusta, v. il seguito) come l’Unione Europea, certamente se Papa Francesco ha qualche idea in riguardo se la tiene per se senza usarla a favore o sfavore di nessuno. Ricordo solo che quest’Europa è quella che ha negato nella propria Costituzione la comune radice cristiana europea, fatto che di per se – sia per chi è credente che per chi no – è un dato di fatto storico (la fede cristiana è la radice spirituale d’Europa, Card. Parolin). Notasi, lo scrivente è credente ma assolutamente non oltranzista.

Ma questa non è la parte più grave dell’editoriale del – penso – più anziano direttore di testata nazionale che ci sia sul globo terracqueo: in riferimento ai paesi che noi consideriamo come maestri di giornalismo i direttori sono giovani, come le idee che portano. In Italia invece… Comunque, senza perdere il filo, non possiamo fare a meno di notare nel direttore di Repubblica un conservatorismo assolutamente discutibile in relazione alla fede politica progressista che innegabilmente sta alla base della sua appartenenza (il PD). Ossia nel commentare sulle prossime elezioni greche che potrebbero portare il paese ellenico fuori dalla moneta unica – dopo aver portato il paese alla fame con politiche inconcludenti ed inutili suggerite dalla stessa Unione Europea – di fatto viene evidenziato un approccio assolutamente reazionario, della serie non bisognerebbe permettere alcuna uscita dalla moneta unica (si ipotizza nel domenicale di far pagare il debito greco all’Europa per 50 anni, ossia di fatto uscire dall’euro), anzi per contrastare tale deriva bisogna velocizzare e radicalizzare l’unione dei paesi europei con cessione di sovranità (“Ci vorranno anni, ma i primi passi irreversibili vanno fatti subito, le cessioni di sovranità economiche e politiche debbono essere discusse dal Parlamento di Strasburgo, dalla Commissione di Bruxelles e dai singoli Stati membri dell’Unione“). Insomma, secondo Scalfari, bisogna impedire che l’Europa della moneta unica cada, costi quel costi.

IL PROBLEMA E’ CHE STIAMO RIVEDENDO – OGGI ANCHE NELLE PAROLE DI SCALFARI, CHE DOVREBBE ESSERE UN ITALIANO – LA STESSA ESASPERAZIONE DEI TERMINI PRECONIZZANDO EFFETTI NEFASTI ADDIRITTURA PER L’ECONOMIA MONDIALE UTILIZZATA PER GIUSTIFICARE IL GOLPE CONTRO L’ITALIA / CADUTA DEL CAVALIERE (“Ma adottare per l’Italia la stessa procedura chiesta da Tsipras è assolutamente impossibile: le dimensioni del nostro debito sovrano sono preclusive e per di più si scatenerebbe un’ondata speculativa di lunga durata che porterebbe al default l’Italia e con essa il sistema bancario mondiale“). ATTENTO GOVERNO!

E qui vorrei fare qualche considerazione e dare anche qualche dettaglio in più. Ho avuto occasione di passare una gradevole serata con il prof. Dominick Salvatore alcuni mesi fa dove si è discusso sulla crisi attuale e sulle possibilità di uscirne. Bene, mi è rimasta una importante considerazione ereditata da tale serata: per fare l’Europa Unita bisogna seguire l’esempio dell’unico Paese occidentale che ha fatto la stessa cosa, gli USA. Bene in tale paese prima si è mutualizzato il debito, dunque si è creata una Fed ed una valuta unica e solo poi si è fatta seguire l’unione politica e fiscale fino ad arrivare alla piena integrazione. Oggi l’Europa sta facendo diversamente – negando la necessaria e preventiva mutualizzazione dei debiti, cercando invece di passare direttamente all’unione politica e fiscale – solo ed esclusivamente per avvantaggiare il paese dominus, la Germania, che sta chiaramente approfittando della situazione per riprendersi lo status di faro continentale perso per troppo tempo. Di più, molto probabilmente dietro le recenti tensioni USA-Russia potrebbe esserci l’opera destabilizzatrice tedesca [con lo stesso fine], ricordiamo ad esempio che l’annessione ucraina alla Nato – cosa fatta nel 2008 – fu bloccata all’ultimo momento proprio dalla Germania (fonte: Limes). La risposta ce la darà la storia.

A cura di Renato Brunetta TACI CHE LO SPREAD TI ASCOLTA, O FORSE NO Michael Spence e Wolfgang Munchau 9 luglio 2012 i dossier www.freefoundation.com 103

 Inoltre, aspetto assolutamente inquietante, le parole di Scalfari somigliano molto, troppo, a quelle espresse dalla Frankfurter Allgemeine et al. nel 2012 quando, a fronte di una possibile elezione politica greca che avrebbe potuto portare Atene fuori dalla moneta unica, addirittura paventava un protettorato militare sotto bandiera EU per evitare che il caos nel paese potesse permettere a clandestini extraeuropei di entrare in Europa dallo sguarnito fronte sud (…)**. Ossia, se è giusta la mia tesi, Scalfari ed una certa Europa stanno cavalcando lo stesso cavallo, quello dell’EU a tutti i costi e soprattutto costi quel che costi. Anche un golpe, anzi oggi i golpe potrebbero essere molti di più visto che i periferici in crisi ormai non solo solo Grecia e Cipro… Ecco perchè l’amicizia con gli USA è e soprattutto sarà cosi importante nei mesi a venire.

Detto questo è interessante capire come l’Europa sia riuscita a sventare il pericolo greco in corrispondenza del golpe contro l’Italia del 2011, un modo molto astuto direi: Mme Lagarde, direttore dell’FMi ereditò dalla procura francese la lista Falciani contenente gli evasori dell’HSBC di Ginevra; tale lista si dice fu depurata di numerosi politici greci in odore di prossimo governo filo-EU e poi inviata alle autorità elleniche in un periodo di assoluta caccia alle streghe (fiscali). Di seguito, a fronte di poche e selettive epurazioni politiche, venne creato il nuovo governo greco fatto di personaggi non slegati dalla politica, anzi alcuni dubitano che molti dei futuri governanti fossero soggetti appartenenti a famiglie “depennate” – si parla di una sessantina di nomi che ballano tale le due liste in circolazione***-, quindi cucinando una selezione di politici indirizzabili ossia amici di chi aveva usato il cancellino. Infatti, poi arrivo il salvifico governo pro-euro e le dure ed inconcludenti riforme. Speculazioni direte voi: così dicono i maligni, certo è che quanto fatto al popolo greco dal presente governo rasenta la follia, dall’inizio della crisi e pur avendo messo alla fame la popolazione il debito pubblico/GDP da 140% all’inizio della crisi ha superato oggi il 170% e quello estero è quasi raddoppiato, della serie schiavi per sempre del debito estero (in mano all’Europa….).

Forse con i dettagli aggiunti in questo breve intervento sarà più agevole farsi un’idea sullo stato delle cose in Europa e magari comprendere l’effettiva – ed enorme – pericolosità della situazione attuale, se una parte dell’elite di un Paese che sta ripercorrendo a tappe (o tasse) forzate il percorso greco si esprime in termini così espliciti – ed anche reazionari – abbiamo ragione di temere un 2015 ricco di minacce reali per la tenuta dello Stato democratico in Italia.

Mitt Dolcino

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* Da Repubblica del 28.10.2014, “Il vicario di Cristo e la verità relativa che conduce a Dio“: “È stata una decisione molto significativa da parte di Francesco concedere la prima intervista del suo pontificato all’apertamente anticlericale La Repubblica rappresentata con Eugenio Scalfari da un decano del giornalismo che non fa mistero di non essere credente

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  • Thomas Straubhaar: “Wir brauchen ein Protektorat”; www.tagesspiegel.de 06.05.2012

  • Wolfgang – Münchau: Willkommen in Weimar; www.spiegel.de 09.05.2012

  • Griechenlands Schicksalswahl; Frankfurter Allgemeine Zeitung 14.06.2012

 *** Chi ha evidenziato l’incongruenza, l’editore greco Kostas Vaxevanis su HOTDOC, è semplicemente finito in galera e opportunamente silenziato.


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