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Contante o carte? Il caso Bancomat spiega come qualcuno voglia tosare gli italiani

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Come riportato da Starmarg e da pochi altri l’autorità Antitrust ha bocciato la proposta fatta da alcune grandi banche di riforma del sistema Bancomat. A sostenere la bocciatura del ricorso non solo le associazioni dei consumatori, ma anche le banche piccole e medie che non gestiscono reti di ATM, di punti di prelievo, o ne gestiscono relativamente pochi.

Bancomat voleva passare da un sistema di remunerazione basato su minime commissioni interbancarie (0,47 euro per transazione) a uno con commissioni pagate dai clienti e pari a 1,5 euro massimi. Un bel cambiamento, praticamente il triplicamento del costo, che avrebbe favorito i grandi istituti che gestiscono le reti. La mossa è stata bocciata dall’antitrust perché è ovvio avrebbe danneggiato consumatori e piccole società bancarie, a favore di lucrosi utili per pochi gestorio di rete, che comunque faranno ricorso.

Questo evento mette in evidenza due punti:

  • che è vero, il contante ha un costo, se transita dal sistema bancario;
  • che però affidarsi completamente ai pagamenti di circuito elettronico, perfino transitando solo attraverso il sistema bancario, significa affidarsi a sistemi oligopolistici, se non monopolistici, che possono cambiare costi e accessibilità al sistema a proprio piacimento.

Bisogna pensare anche a questi aspetti quando si parla di contante…


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