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Congo: l’esercito avrebbe sventato un colpo di stato e l’uccisione di un politico d’alto livello

L’esercito di Kinshasha avrebbe sventato un tentitvo di colpo di stato, con l’arresto di un politico, a cui avrebbero partecipato anche mercenari stranieri

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Tre persone sono state uccise nella capitale della Repubblica Democratica del Congo (RD Congo) a seguito di una sparatoria tra uomini armati in uniforme militare e guardie di un politico di alto livello – un incidente che l’esercito ha descritto come un tentativo di colpo di stato.

Due agenti di polizia e uno degli aggressori sono stati uccisi nella sparatoria iniziata domenica mattina presto.

Un portavoce militare della RD Congo ha detto in un discorso televisivo che gli autori del fallito golpe, tra cui diversi stranieri, sono stati arrestati.

Il Generale di Brigata Sylvain Ekenge ha detto ai giornalisti che il tentativo di colpo di stato è stato “stroncato sul nascere dalle forze di difesa e di sicurezza congolesi [e] la situazione è sotto controllo”. Non ha fornito ulteriori dettagli.

L’incidente è avvenuto nel mezzo di una crisi che attanaglia il partito di governo del Presidente Felix Tshisekedi, a causa di un’elezione per la leadership del Parlamento che si sarebbe dovuta tenere sabato, ma che è stata rinviata.

Gli uomini armati hanno attaccato la residenza di Kinshasa di Vital Kamerhe, un legislatore federale e candidato alla presidenza dell’Assemblea Nazionale della Repubblica Democratica del Congo, ma sono stati fermati dalle sue guardie, ha dichiarato Michel Moto Muhima, il suo portavoce sulla piattaforma di social media X.

“L’Onorevole Vital Kamerhe e la sua famiglia sono sani e salvi. La loro sicurezza è stata rafforzata”, ha scritto.

I media della RD Congo hanno identificato gli uomini come soldati congolesi. Non è chiaro se gli uomini in uniforme militare stessero cercando di arrestare il politico.

I filmati, apparentemente provenienti dalla zona, hanno mostrato camion militari e uomini pesantemente armati che sfilavano per le strade deserte del quartiere.

Venerdì, Tshisekedi ha incontrato i parlamentari e i leader della coalizione di governo Unione Sacra della Nazione, nel tentativo di risolvere la crisi del suo partito, che domina l’assemblea nazionale.

Ha detto che non “esiterà a sciogliere l’Assemblea Nazionale e a mandare tutti a nuove elezioni se queste cattive pratiche persistono”.

Tshisekedi è stato rieletto presidente a dicembre in un voto caotico, tra le richieste di un nuovo voto da parte dell’opposizione per quella che, secondo loro, è stata una mancanza di trasparenza, seguendo le tendenze passate di elezioni contestate nel Paese centrafricano.

L’ambasciata degli Stati Uniti nella Repubblica Democratica del Congo ha emesso un avviso di sicurezza, invitando alla cautela dopo “segnalazioni di spari”.

 


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