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Come ti vaccino più persone? Ti calo la dose e la diluisco nel tempo. Quanto è scientifico tutto questo?

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In Germania si ritiene di dover realmente accelerare al massimo la campagna di vaccinazione , anche senza avere i padiglioni petalosi o le super siringhe di Arcuri (di cui scriverò dopo). I discorsi d’oltralpe sono pratici, poveri di voli pindarici e di “Uomini forti” fuori e deboli dentro. Si va al pratico, come vaccinare il maggior numero di persone nel minor tempo possibile, quindi apportando le minori variazioni possibili nei programmi di produzione e distribuzione.

Qual’è la soluzione degli esperti, secondo Handelsblatt? Si coordina in due diverse misure:

  1. aumentare la distanza fra la prima e l seconda iniezione;
  2. diminuire le dosi delle vaccinazioni.

Iniziamo dal punto 1): si può effettivamente dimezzare la distanza fra un’iniezione ed un’altra? La discussione è molto attiva: da un lato con il Pfizer ci vogliono almeno due settimane prima di avere una buona copertura  ed inoltre molti esperti, come Paul Cichutek, affermano che sia notevolmente da preferire che la seconda iniezione provenga dallo stesso lotto dell prima, in modo da non iniettare qualcosa di anche debolmente diverso. Questo crea grossi problemi per un vaccino come il Pfizer che ha un sistema di conservazione a -80 c. Invece il Moderna vede sorgere la reazione degli anticorpi entro 14 giorni, e non ha problemi di conservazione, oltre a prevedere il richiamo dopo 4 settimane, lasciando quindi molto più tempo per la produzione. Peccato che non sia stato comprato in quantità sufficienti dall’Unione. Inoltre non si s quanto tempo duri la copertura della prima iniezione.

Il punto 2) prevede un calo nella quantità iniettata di vaccino passando da 5 a 6 vaccinazioni per fiala di vaccino Biontech. Un aumento del 20% a costo zero.

Quelle tedesche sembrano tattiche intelligente, che magari potremmo anche imitare, una volta superati i problemi creati da Arcuri con le siringhe che non funzionano, medici che mancano e padiglioni petalosi del menga, ma che pongono alcuni problemi logici e morali, prima che scientifici:

  • abbiamo dei vaccini talmente poco testati per i quali non sono chiari nè i dosaggi nè i tempi di inoculazione?
  • stiamo prendendo parte ad una vaccinazione di massa o al più grande trial della storia medica, per cui i vaccinati non sono altro che le cavie che mostreranno l’effettiva efficacia di questi vaccini ?

Le due domande sono collegate e non significano che la campagna vaccinale sia sbagliata di per se, ma che, soprattutto in tali avrebbe dovuto essere presa molto più seriamente, prima di tutto affidandola veramente ad esperti, non al tuttologo “Que no cumple nada”, per parafrasare Peron, Arcuri, in secondo luogo inviando i virologi da salotto televisivo non a predicare H24 in TV, ma a fare il loro mestiere di studiosi, non a farsi fare iniezioni sui camici, seguendo i peggiori esempi di propaganda del ventennio fascista.


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