Attualità
Come la Russia potrebbe neutralizzare Starmer e il Regno Unito senza un missile nucleare
Il primo ministro britannico Starmer fa il duro con la R il Regno Unito,
Keir Starmer ha provocato la Russia proclamando l’appoggio assoluto all’Ucraina, inviando armi e munizioni, fra cui i famosi missili Stormshadow, il cui uso contro la Russia è stato autorizzato.
Intanto Starmer ha inviato 3 miliardi di sterline a Kiev, con cui si sarebbero potuti finanziare 72000 infermiere per un anno per il Servizio Nazionale Sanitario britannico. Oppure si sarebbero potuti evitare i tagli di 1,4 miliardi di tagli agli aiuti per gli anziani per il riscaldamento, o evitare le tasse che stanno facendo infuriare gli agricoltori britannici.
Keir Starmer quindi sta provocando pesantemente la Russia, ma come potrebbe rispondere Mosca senza escalation nucleare?
Semplice e facilmente mettendo il Regno Unito in ginocchio.
L’analista militare Mark Felton ha analizzato sia la situazione attuale delle difese britanniche, sia le capacità offensive russe.
Il Regno Unito ha forze armate che presentano una serie di incredibili debolezze strategiche, in parte anche legate a scelte del governo Starmer:
- Starmer ha ridotto le spese militari di 500 milioni di sterline , riducendo ranghi e navi in servizio, mentre manda 8,2 miliardi di aiuti all’estero, sufficienti a completare due portaerei. I 500 milioni hanno colpito soprattutto la marina, e questo è un bel problema
- La Russia ha una discreta flotta di bombardieri Tu-160 Bear, Tu-22M Backfire e Tu-160 Blackjack. Tutti bombardieri che già sono abituati a presentarsi ai limiti dell’area di intercettazione britannica, dove vengono intercettati dai caccia della QRA Quick response alert) dotata di Eurofighter.
- I caccia britannici sono coordinati da sette stazioni radar le cui informazioni sono concentrate alla base RAF di Boulmer , che guida la reazione dalle basi RAF di Lossiemouth in Scozia e di Coningsby nel Lincolnshire. Per questioni di bilancio, nel tempo , il Regno Unito ha chiuso le basi aeree secondarie concentrando le forze aeree di risposta rapida e gran parte dei caccia in queste basi.
- Nel frattempo la difesa anti aerea a terra è ridotta al lumicino, con poche batterie Sky Sabre a breve e medio raggio, che, al massimo, potrebbero proteggere qualche obiettivo rilevante.
- La protezione del lato nord ed est del Regno Unito sarebbe quindi delegata o agli Eurofighter o alla Marina. I caccia britannici sono teoricamente 160, ma almeno 4 sono alle Falkland, altri sono probabilmente dispersi fra varie basi NATO per il mondo, e non è detto che tutti siano efficienti e in servizio. Inoltre, come abbiamo visto, sono pericolosamente concentrati in due basi.
- Dopo i tagli i quattro cacciatorpedinieri e due fregate in grado di garantire protezione aerea non sarebbero sufficienti a tutelare neppure il mare del Nord.
Usando sia i bombardieri sia i sottomarini la Russia potrebbe, in modo relativamente semplice lanciare attacchi con missili da crociera, difficilmente intercettabili, con numeri in grado di mettere in crisi la sottile difesa antiaerea. Calcolando che un Vera o un Tu-160 portano numerosi missili, non sarebbe neppure complesso.
Gli obiettivi, basandoci su quanto successo , ad esempio , nell’attacco all’Iraq del 2003, sarebbero:
- In modo prioritario, gli otto radar strategici di controllo dello spazio aereo, che non hanno difesa di punto. In questo momento il Regno Unito non ha aerei AWACS, (l’Italia ne ha due e due in consegna), quindi non c’è neppure questa possibilità.
- Le basi aeree di Boulmer, Lossiemouth e Coningsby, in modo da mettere fuori uso la QRA,
- La base navale di Clyde, dove i sottomarini nucleari britannici non sono neppure protetti da bunker corazzati come quelli tedeschi della seconda guerra mondiale;
- Le due basi navali operative, rendendo difficile la protezione antiaerea.
Quindi si colpirebbero importanti infrastrutture, come porti, centrali elettriche e depositi di carburante, per causare il caos. Cosa che, con Starmer al governo, si otterrebbe facilmente.
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