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Come la crisi Evergrande può contagiare l’Occidente

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Il colosso cinese Evergrande, 300 miliardi di dollari di debito con possibilità di rimborso veramente minime, è ormai destinato alla bancarotta, con ben due team di tecnici, una interna e una esterna, che se ne occupano. Come sappiamo, e abbiamo  già scritto, la società è ormai giunta a offrire i propri appartamenti invenduti ai creditori e fornitori.

In occidente pensiamo di essere esclusi da questi problemi, ma, purtroppo, non è esattamente così. Vediamo la struttura della Evergrande – Hengda. Hengda è un nome che, magari, non avete mai sentito, ma è la controllata al 63% di Evergrande che ne è l’alter ego a livello immobiliare, tanto che lo stesso, famosissimo, CEO di Evergrande , Hui Ka yan, era anche CEO di Hengda.

Nel 2017 Hui ha cercato di organizzare una “Quotazione” per Hengda, che ha comportato l’iniezione di quasi tutti i beni di Hengda in una società di comodo. Quel piano è crollato nel novembre 2020 quando Pechino ha iniziato a indagare sui rischi del settore immobiliare super indebitato.

La mancata quotazione di Hengda è una delle cause della crisi debitoria di Evergrande. Come è spesso accaduto in Italia si quota una società per condividerne i debiti, ed in questo caso il capitale raccolto avrebbe permesso di avere la liquidità immediata per far fronte ai creditori, nel breve periodo, con il rischio di coinvolgere però gli azionisti in una crisi successiva.

La struttura aziendale del gruppo Evergrande/Hengda è oltremodo complicata. Vediamo di analizzarla:

Come vediamo la struttura societaria del gruppo Evergrande si espande anche al di fuori della Cina, principalmente ad Hong Kong. però, da quella base, tramite la consociata EVERRE, viene a emettere titoli in dollari che sono destinati, ovviamente, al mercato occidentale. Questi titoli sono controllati dalla Evergrande Group che è una società creata alle isole Cayman,

Hengda Real Estate è un costruttore di case ed è responsabile dell’88% delle entrate di China Evergrande. Ha circa 711 progetti immobiliari in corso in 211 città in tutta la Cina. La vera cassaforte immobiliare di Evergrande è Hendga che, pare , non sia altro che la translitterazione in pinyin di Evergrande.

La società madre, China Evergrande, è incorporata nelle Isole Cayman ed è ora distaccata da Hengda, pur avendone nominalmente il controllo. L’ordinamento giuridico cinese, basato su una tradizione secolare, riconosce il controllo al legale rappresentante che è in possesso del sigillo della società, anche se tale persona non possiede alcuna partecipazione nella società.

Quindi ora non è Evergrande, ma Hengda, il secondo più grande sviluppatore immobiliare della Cina. Chi ha finanziato in occidente Evergrande pensando di potersi rifare , come garanzia, sul suo patrimonio immobiliare rischia di restare con un pugno di mosche, o quasi. I titoli EVERRE non sono garantiti, in questo momento, dagli immobili Hengda, se non indirettamente attraverso il 63% dei titoli, ma l’0peratività di Hengda NON è più sotto il controllo di Evergrande. Hengda seguirà una sua strada separata nelal liquidazione. Restano a garanzia le altre attività offshore di Evergrande, ma sono ben poca cosa. Ecco come la crisi Evergrande, attraverso i titoli EVERRE in dollari, potrebbe diffondersi in occidente.


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