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Come Biden rischia di mettere fine al “Paradiso Irlanda” per le grandi società di internet. Riuscirà in quello in cui fallisce la Commissione?

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Il più grande nemico dell’Irlanda oggi risiede alla casa Bianca, ma è paradossalmente, il più grande amico della Germania, almeno dal punto di vista fiscale.

Biden ha deciso di finanziare almeno parte del suo grande piano d’infrastrutture attraverso il recupero degli utili che le società multinazionali americane nascondono all’estero. La precedente normativa, già migliorata da Trump, prevedeva una tassazione del 10,5% , ma solo per gli utili che avessero superato il 10% del ROI. Quindi veniva lasciata un’ampia area non tassata. La riforma di Biden invece prevede che gli utili realizzati all’estero siano tassati al 21% senza franchigia. Se tasse sono pagate all’estero allora la parte pagata altrove viene detratta, ma il carico fiscale deve essere almeno del 21%.

Quindi per le multinazionali i giochetti nei quali pongono la sede in Irlanda per godere delle aliquote più basse vengono a non avere senso: comunque pagheranno il 21%, ed allora meglio mettersi dove si è più comodi, oppure si trova il personale più facilmente, o questo costa meno. Un colpo potenziale costo durissimo all’economia irlandese, ma anche una lezione all’Unione Europea che non riesce ad applicare una aliquota fiscale minima  Deve arrivare Biden ad insegnare come si fanno le cose, il che è ridicolo.

Comunque questa mossa rischia di essere un colpo duro per l’Irlanda, dove gli affitti sono molto costosi e le paghe medie sono di oltre 4000 euro al mese, contro 2700 dell’Italia, ad esempio. L’unico vero “Vantaggio competitivo”, l’elusione fiscale, rischia di andarsene. Cosa ne resterà dopo ?

 


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