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Cina, la mossa per l’Economia Digitale: create 10 zone pilota nazionali per i dati. Obiettivo: dominio nell’AI e sfida agli USA.
La Cina accelera sull’economia dei dati: istituite 10 zone pilota nazionali per “sbloccare il potenziale” dei dati. Una mossa strategica per la crescita e per competere con gli USA sull’AI.

La Cina creerà 10 zone pilota nazionali per i dati, ha annunciato l’agenzia nazionale per i dati (NDA), con l’obiettivo di rafforzare l’economia digitale del paese e competere con gli Stati Uniti nella corsa al dominio dell’intelligenza artificiale. La NDA è stata creata nel 2023 appositamente per la gestione della nuova economia dei dati.
Le zone saranno istituite a Pechino, Zhejiang, Anhui e altre regioni tecnologicamente rilevanti, incoraggiando i governi locali selezionati a promuovere lo sviluppo di entità di mercato legate ai dati e ad espandere il mercato dei dati, secondo quanto riportato dall’emittente statale CCTV. Le zone mirano anche a “sbloccare il potenziale dell’integrazione tra economia reale ed economia digitale”, ha aggiunto CCTV.
Questa iniziativa si inserisce nell’accelerazione degli sforzi della Cina per sfruttare il potenziale di crescita dell’economia digitale e ottenere un vantaggio nella crescente rivalità tecnologica con gli Stati Uniti, soprattutto nel settore dell’IA in rapida evoluzione. Secondo CCTV, la Cina ha già “creato una catena industriale completa per i dati”, con oltre 190.000 imprese legate alla gestione dei dati e un mercato che ha superato i 2 trilioni di yuan (circa 278,4 miliardi di dollari), con proiezioni di crescita a 7,5 trilioni di yuan entro il 2030.
Un piano d’azione triennale (2024-2026), rilasciato da 17 agenzie governative, tra cui l’NDA, punta a raddoppiare il volume delle transazioni di dati e a creare oltre 300 scenari applicativi esemplari per sfruttare gli effetti moltiplicatori dei dati in vari settori. A fine 2024, Pechino ha pubblicato un piano per il settore dei dati, con un obiettivo di crescita annuale superiore al 15% entro il 2029, dando priorità all’avanzamento dell’intelligenza artificiale e a innovazioni nelle tecnologie legate ai dati.
La gestione dei dati è funzionale a una serie di finalità importantissime dal punto di vista economico: dalle attività previsionali legate alle assicurazioni agli studi legati alle necessità logistiche, al successo dei prodotti valutato in modo anticipato, al settore medico e farmaceutico. Il problema non è tanto per le applicazioni, ma per la gestione dei dati stessi e dal quanto qusti siano resi anonimi per garantire la privacy dei cittadini. Nello stesso tempo i dati non sono solo quelli personali, ma, ad esempio, anche quelli microclimatici per le previsioni agricole e di eventi spettacolari.
Luan Jie, vicedirettore generale del Dipartimento di Politiche e Pianificazione dell’NDA, ha dichiarato il mese scorso che circa 500 filiali di tecnologia digitale sono state create da imprese statali centrali nell’ambito del piano triennale, e circa il 66% delle aziende leader in vari settori ha acquistato dati. Luan ha sottolineato gli “effetti moltiplicatori crescenti dei dati”, evidenziando che alcune aziende hanno ridotto i cicli di sviluppo e approvvigionamento di oltre il 30% e il turnover delle scorte da tre mesi a uno. In agricoltura, alcune imprese hanno utilizzato i dati per aumentare le rese agricole del 5,5%. Si tratta di incrementi economici importanti, che dimostrano come la gestione dei dati sia una vera economia con rendimenti importanti.
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