Economia
Cina, nuova tassa sul lusso auto: colpite Mercedes e Porsche. Debacle tedesca
Da domenica la Cina applica una tassa del 10% sulle auto di lusso oltre i 108.000 euro, incluse le elettriche. La misura colpisce soprattutto i marchi tedeschi come Mercedes e Porsche, in un mercato già in calo.

Da domenica la Cina applica una tassa di lusso del 10% sulle automobili che costano più di 108.000 euro. In precedenza, questa cosiddetta imposta sui consumi riguardava i veicoli con un prezzo superiore a circa 156.000 euro. Il sovrapprezzo è immediatamente esigibile al momento dell’acquisto.
Gli esperti ritengono che l’abbassamento della soglia per il segmento di lusso medio dovrebbe aiutare i produttori cinesi. Infatti, i rincari colpiscono in particolare le case automobilistiche tedesche come Mercedes e Porsche.
Per la prima volta, secondo le nuove norme, anche le auto elettriche e i veicoli a celle a combustibile saranno soggetti a una tassa aggiuntiva se rientrano in questa fascia di prezzo. Finora i supplementi venivano applicati solo ai veicoli con motore a combustione interna.
Le nuove tasse saranno calcolate sulla base del prezzo di vendita finale, inclusi tutti gli extra e gli equipaggiamenti speciali. Secondo gli esperti di mercato, potrebbero frenare ulteriormente la domanda nel segmento di lusso medio, già in forte calo.
Il mercato cinese delle auto di lusso nella fascia di prezzo superiore al milione di yuan (pari a 119.000 euro) ha subito un crollo di quasi il 50% nella prima metà del 2025. È quanto emerge dai dati dell’associazione cinese dei concessionari automobilistici, riportati da diversi media cinesi. Con questa tassazione ulteriore il governo punta al colpo di grazia.
Elevate quote di mercato dei produttori stranieri
Già lo scorso anno le vendite erano diminuite del 34%. La ragione è da ricercarsi nella generale riluttanza all’acquisto dei consumatori cinesi a causa della crescente incertezza economica.
Il crollo colpisce in modo sproporzionato i produttori stranieri, che sono fortemente presenti in questo segmento di mercato con i loro veicoli a combustione interna. A differenza del mercato complessivo, nel segmento di lusso medio i motori a combustione interna rappresentano ancora il 90% delle vendite.
Secondo Li Yanwei, membro del comitato di esperti dell’associazione cinese dei concessionari automobilistici, nel primo semestre del 2025 sono state vendute complessivamente circa 37.000 auto nuove nel segmento appena interessato. È quanto riporta il quotidiano online “China Times”. Secondo Li, il produttore tedesco Mercedes detiene una quota di mercato del 48% in questo segmento con 16.000 veicoli venduti. Seguono Land Rover (23%), Porsche (18%), Lexus (8%) e Bentley (3%).
La Cina è il più grande mercato automobilistico del mondo. Secondo l’associazione dei costruttori CAAM, nel primo semestre sono state vendute complessivamente 15,7 milioni di autovetture, l’11,4% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La quota di veicoli con propulsione alternativa ha superato il 44%. Soprattutto tra i produttori di auto elettriche è in atto una concorrenza sui prezzi che sta portando alla rovina.
Crollo delle vendite delle case automobilistiche tedesche
Già nel 2024, le vendite delle berline e dei SUV più costosi di Mercedes, BMW e Audi in Cina erano crollate di quasi un quarto rispetto al 2023, passando da 116.100 a 88.600 veicoli. Nel primo semestre del 2025, le vendite sono diminuite ulteriormente del 10% e oltre. Particolarmente elevato è stato il calo dei modelli di alta gamma importati, sui quali grava un dazio aggiuntivo del 15% e un’accisa fino al 40%.
Secondo l’agenzia di stampa statale Xinhua, si prevede che le nuove norme comporteranno un’ulteriore riduzione della quota di veicoli di lusso importati.
Tutto questo alla vigilia del meeting Unione Europea – Cina, nel quale assiteremo alla Cina che umilierà per l’ennesima volta i veritic della UE,che cercheranno di implorare un aleggerimento delle barriere all’entrata che non otterranno. Però i cinesi si divertiranno molto all’umiliarli, e i funzionari europei non sapranno, come sempre, cosa fare.
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