Attualità
Cina: l’inflazione ai massimi dal post covid. Qui la politica della FED non fa scuola
L’inflazione annuale cinese è salita al 2,8% a/a nel settembre 2022 dal 2,5% del mese precedente, in linea con il consenso del mercato, cifra che bisogna comunque prendere con le pinze per i dubbi che circondano le rilevazioni statistiche cinesi. Si tratta della lettura più alta dall’aprile 2020, soprattutto a causa di un forte aumento del costo dei generi alimentari. I dati dell’agenzia statistica hanno mostrato che l’inflazione alimentare cinese è salita ai massimi degli ultimi 25 mesi (8,8% rispetto al 6,1% di agosto), con un’ulteriore accelerazione dei prezzi della carne di maiale nonostante gli sforzi delle autorità per immettere sul mercato le riserve nazionali, “Strategica”, di carne. Nel frattempo, l’inflazione non alimentare è diminuita (1,5% vs 1,7%), tra un rallentamento dei prezzi dei trasporti e delle comunicazioni (4,5% vs 4,9%), delle abitazioni (0,3% vs 0,6%), dell’abbigliamento (0,5% vs 0,6%) e dell’istruzione e cultura (1,2% vs 1,6%); mentre l’inflazione dell’assistenza sanitaria è rimasta stabile (allo 0,7%) e quella dei beni e servizi per la casa è salita (1,4% vs 1,3%). La Cina ha fissato un obiettivo di CPI intorno al 3% per il 2022, lo stesso del 2021. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3% a settembre, rispetto alle stime dello 0,4% e al calo dello 0,1% di agosto.
Ecco il relativo grafico
La Cina ha deciso di non seguire gli USa nella lotta contro l’inflazione e non sta compiendo nessuna stretta monetaria, nel timore di danneggiare un’economia in questo momento sicuramente non brillante. Il risultato, anche per una corretta politica energetica, è quella di riuscire a controllare comunque la crescita dei prezzi agendo sull’economia reale, anche se controllare l’inflazione alimentare in questo contesto non è assolutamente facile. Alzare gli interessi non avrebbe portato più carne sulle tavole dei cinesi, come l’aumento dei tassi della BCE non produce gas, e, in modo empirico e pratico, la Cina cerca di controllare l’inflazione sul piano dell’economia reale, non della finanza. Per ora ci riesce meglio dell’Europa.
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