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Cina: la produzione industriale rallenta la crescita, ma continua lo stimolo monetario

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Continuano ad arrivare segnali di una situazione non esattamente brillante della ccrescita economica cinese, dati ai quali il governo stà già rispondendo.

La produzione industriale cinese è avanzata del 3,5% su base annua nel mese di maggio 2023, in calo rispetto all’aumento del 5,6% di aprile e leggermente inferiore alle previsioni del mercato del 3,6%. Si è trattato del 13° mese consecutivo di crescita della produzione industriale, ma del ritmo più contenuto degli ultimi tre mesi, soprattutto a causa di un rallentamento dell’attività manifatturiera (4,1% contro il 6,5% di aprile) e di un calo della produzione mineraria (-1,2% contro una lettura piatta). All’interno del settore manifatturiero, la produzione è cresciuta per l’oil & gas (3,7%), le attrezzature speciali (3,9%), la fusione di metalli ferrosi (3,1%), la fusione di metalli non ferrosi (7,1%), le macchine elettriche (15,4%), l’elettricità (5,2%), l’industria manifatturiera generale (6,1%), i mezzi di trasporto (7,6%) e l’industria automobilistica (23,8%); mentre è diminuita per l’agricoltura (-1,3%), l’estrazione e il lavaggio del carbone (-1,6%), i prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-2,6%) e il tessile (-1,8%). Considerando i primi cinque mesi dell’anno, la produzione industriale è cresciuta del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Ecco il relativo grafico…

Oggi c’è stata l’ennesima conferma della volontà del governo cinese di assicurare degli stimoli all’economia dal punto di vista creditizio. La People’s Bank of China (PBoC) ha ridotto il tasso sulle operazioni di prestito a medio termine (MLF) a un anno di 10 punti base, portandolo al 2,65% dal 2,75% il 15 giugno 2023, segnando la prima riduzione dall’agosto 2022, dopo aver abbassato il tasso di riacquisto inverso di 10 punti base all’1,9% il 13 giugno 2023, nel tentativo di sostenere la ripresa dell’economia. I tagli potrebbero anche aprire la strada a riduzioni dei tassi di prestito di riferimento della Cina, quando saranno fissati martedì prossimo. Ecco il grafico sui dati a medio termine

I dati di questa settimana hanno mostrato che la crescita del credito è scesa all’11,4% a maggio, il ritmo più debole degli ultimi quattro mesi, dopo un aumento dell’11,8% ad aprile.  Questo preoccupa le autorità perché indica un forte rallentamento economico. La Banca centrale ha lanciato un totale di 237 miliardi di CNY di prestiti MLF, con 200 miliardi di CNY di prestiti MLF che scadranno questo mese; l’operazione ha comportato un’iniezione netta di 37 miliardi di CNY di fondi freschi nel sistema bancario. La PBOC ha anche iniettato 2 miliardi di CNY attraverso un’operazione di riacquisto inverso a sette giorni, mantenendo i costi di prestito invariati all’1,9%.

Notiamo come la PBOC e le autorità di Pechino siano molto più interessate della crescita che dell’inflazione, ma riescano a controllare molto meglio anche quest’ultima perchè hanno sempre controllato lo stimolo monetario, senza farsi portare da decisioni poco professionali. Al contrario la BCE sembra sempre più in balia di tendenze momentanee mascherate da una maschera di professionalità.

 


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