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Cina: inflazione bassa e ripresa lenta spingono le autorità a iniettare liquidità

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Martedì l’Ufficio di statistica del lavoro cinese ha comunicato che l’indice dei prezzi al cunsumo a marzo è sceso a +0,7% a/a (contro il +1,0% delle stime di consenso e l’1,0% di febbraio), registrando l’aumento mensile più basso dal settembre 2021 a causa di una base elevata.

  • indice dei prezzi al consumo prodotti alimentari: +2,4% a/a a marzo (+5,1% annualizzato*) rispetto al +2,6% a/a di febbraio, principalmente a causa di una base elevata di prezzi delle verdure dovuta al clima freddo e alle restrizioni Covid dello scorso anno. L’inflazione dei vegetali freschi è scesa a -11,1% a/a a marzo da -3,8% a/a a febbraio, mentre l’inflazione dei prezzi della carne suina è salita a +9,6% a/a a marzo da +3,9% a/a a febbraio.
  • indice dei prezzi al consumo prodott non alimentare: +0,3% a/a a marzo (+7,6% annualizzato*) rispetto al +0,6% a/a di febbraio, grazie al calo dei prezzi del greggio e ai tagli dei prezzi delle automobili. In particolare, l’inflazione del costo del carburante è scesa a -6,4% a/a a marzo (contro il +0,5% a/a di febbraio). L’inflazione nel settore trasporti è scesa a -3,3% a/a a marzo (-1,8% a febbraio).

L’inflazione CPI core (CPI al netto di alimentari ed energia) è salita a +0,7% a/a a marzo (+0,6% a febbraio) e l’inflazione dei servizi è salita a +0,8% a/a a marzo (+0,6% a febbraio), indicando che comunque c’è  una certa mobilità nelle remunerazioni.

Anche l’indice dei costi alla produzione è sceso, mostrando come da un lato Pechino sia riuscita a contenere con successo l’inflazione, ma anche come la ripresa economia post covid sia più lenta di quanto ci si attendesse. Ecco i dati dei costi al consumo e dei costi alla produzione nel seguente grafico:

Le autorità monetarie, consce della situazione generale e di un’inflazione che non decolla, hanno deciso quindi di dare una spinta all’economia rilassando la politica monetaria e permettendo una crescita nei prestiti. In particolare, il totale dei prestiti in RMB ha sorpreso il mercato soprattutto per il rafforzamento dei prestiti a medio-lungo termine: sia i nuovi prestiti a medio-lungo termine delle famiglie (soprattutto mutui) che quelli delle imprese sono migliorati a marzo. Al contrario, la crescita del credito commerciale con sconto fatture e dei prestiti a breve termine delle famiglie è rallentata a marzo rispetto a febbraio.

Ecco i principali dati riportati dalla PBOC:

  • Nuovi prestiti in Yuan pari a 3890 miliardi a marzo contro le previsioni di Bloomberg: 3300 miliardi di RMB
  • Crescita dei prestiti in essere in CNY: 11,8% a/a a marzo, rispetto all’11,6% a/a di febbraio.
    Finanziamento sociale totale (TSF, un misuratore della liquidità immessa nel sistema): 5.387 miliardi di yuan a marzo, rispetto al consensus di 4565 miliardi di yuan. Si tratta di un’iniezione di TSF da record per il mese di marzo.
  • Massa monetaria M2 in crescita del 12,7% rispetto a marzo 2022, con un leggero cali rispetto al 12,9% di febbbraio.

Ecco un grafico relativo al TSF, al finanziamento sociale totale, che mostra la sua crescita

I nuovi prestiti a medio e lungo termine delle imprese – un indicatore della loro volontà di investire in nuovi progetti e capacità – sono aumentati rispetto a un anno fa. L’emissione di titoli di Stato è rimasta robusta, in quanto le autorità locali hanno annunciato l’intenzione di aumentare la spesa per i principali progetti edilizi del 17% quest’anno. La Cina non ha timore di indebitarsi per incentivare la crescita.

Questa composizione dei dati sui prestiti suggerisce un ulteriore miglioramento della domanda di credito nel mese, anche se le notizie suggeriscono alcuni segnali di rilancio finanziario in seguito al calo dei tassi di interesse sui prestiti.  Per quanto riguarda il settore immobiliare, un segnale di ripresa della domanda abitativa in tutto il Paese, i nuovi prestiti alle famiglie a medio e lungo termine, una proxy dei mutui, hanno registrato una forte crescita, raggiungendo il livello più alto da gennaio 2022.

In effetti, la PBOC ha intensificato le iniezioni di liquidità per aiutare le banche a far fronte alla stretta creditizia. Secondo le stime di Bloomberg Economics, il mese scorso ha immesso nel sistema bancario 500 miliardi di yuan di liquidità a lungo termine riducendo il coefficiente di riserva obbligatoria. La banca centrale ha anche aggiunto la maggior quantità di liquidità in oltre due anni attraverso l’operazione mensile di prestiti a medio termine nel mese di marzo.

Se la tendenza alla crescita del credito si estenderà anche ad aprile e maggio, si tradurrà in un significativo sostegno alla ripresa dell’economia attraverso il finanziamento degli investimenti“, ha dichiarato Raymond Yeung, capo economista per la Grande Cina di Australia & New Zealand Banking Group, citato da Bloomberg. La Cina quindi sostiene la sua crescita contenendo l’inflazione con politiche di economia reale e iniettando liquidità, cosa che l’Occidente non sembra in grado di fare.

 

 

 


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