Economia
Cina: crollo delle esportazioni d’Antimonio e Germanio, prezzi alle stelle
La Cina taglia drasticamente le esportazioni di antimonio e germanio a giugno (-88% e -95%), scatenando un’impennata dei prezzi. Scopri le ragioni geopolitiche e l’impatto sui settori strategici.

La Cina ha ridotto drasticamente le esportazioni di due minerali fondamentali nel mese di giugno, con una diminuzione delle spedizioni di antimonio dell’88% e di germanio del 95% rispetto ai livelli di gennaio, secondo quanto riportato lunedì da Asia Financial, sottolineando che il calo riflette l’intensificarsi della repressione da parte di Pechino sul transito e sulle attività di esportazione non autorizzate dopo aver scoperto che il materiale veniva dirottato attraverso paesi terzi come la Thailandia e il Messico.
Le misure arrivano in un momento di crescente competizione geopolitica per le catene di approvvigionamento dei metalli strategici utilizzati nei semiconduttori, nelle batterie e nei sistemi militari.
Il drastico taglio delle esportazioni fa seguito all’intensificazione dei controlli da parte delle autorità doganali e di sicurezza nazionale cinesi, con nuove misure volte a colmare le lacune nella concessione delle licenze. Secondo i dati doganali citati da Reuters, le spedizioni di antimonio nel mese di giugno sono state pari a sole 65 tonnellate, mentre quelle di germanio sono scese a 3,1 tonnellate.
Allo stesso tempo, le esportazioni di magneti di terre rare verso gli Stati Uniti hanno registrato un’impennata. Dopo mesi di ritardi, la Cina ha esportato 353 tonnellate negli Stati Uniti a giugno, con un aumento del 660% rispetto a maggio, grazie allo smaltimento delle licenze arretrate. Le esportazioni totali di magneti di terre rare sono aumentate del 157,5% su base mensile, raggiungendo le 3.188 tonnellate, anche se rimangono inferiori del 38% rispetto ai livelli di giugno 2024.
Nella prima metà del 2025, le esportazioni si sono attestate a 22.319 tonnellate, con un calo del 18,9% su base annua. La strategia di Pechino sembra essere duplice: mantenere il proprio potere contrattuale limitando i materiali strategici come l’antimonio e il germanio, mentre si allenta il controllo sulle esportazioni di terre rare per ridurre le tensioni geopolitiche. Il crollo delle esportazioni fa seguito alle notizie secondo cui i materiali vietati venivano dirottati attraverso il Sud-Est asiatico e il Messico, spingendo la Cina a rafforzare i controlli.
I prezzi sono aumentati di conseguenza. Secondo i dati Reuters, l’antimonio è quasi quadruplicato dal maggio 2024, mentre il germanio è più che raddoppiato. La ripresa delle terre rare, tuttavia, potrebbe offrire un sollievo temporaneo ai produttori in settori che vanno dai veicoli elettrici all’aerospaziale.
L’antimonio è un elemento essenziale nella chimica con vari usi, fra cui quelli militari, soprattutto negli esplosivi. Una riduzione della sua disponibilità rende molto difficile la produzione, ad esempio, di proiettili traccianti, ma anche le sue capacità come ritardante di fiammo lo rendono necessario nei combustibili per razzi. Quindi la sua dsponibilità ha un’importanza strategica.
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