CHI VUOLE UNA CASA A ROMA PER 79 EURO AL MESE? Offre Virgina Raggi

La campagna del Sindaco Virginia Raggi contro gli affitti di favore del comune ha avuto effetto. Ora un appartamento nel cuore di Trastevere , Piazza Trilussa, non costa più 26 euro al mese, ma BEN 79!!

Ad un anno dall’annuncio del sindaco per cui  «Affittopoli è finita: mai più case a Fontana di Trevi a 210 euro al mese», sono stati resi noti i dati degli affitti delle case di proprietà del comune di Roma, ed i risultati sono i seguenti, come apprendiamo da Il Messaggero:

• Piazza Trulussa da 28 a 79 euro al mese di affitto
• Via del Colosseo da 103 a 133 euro al mese
• Viale Tiziano (locale pubblico) da 231   a 248
• Piazza Fontana di Trevi (il cuore turistico di Roma) da 207 a 286 euro al mese
• Piazza Santa Maria in Trastevere (locale) da  103  a 105 euro al mese (‘stica…)
• Borgo Pio, (locale commerciale) da  292 a 297 euro al mese (strozzini….)

Questa è la revisione degli affitti eseguita dall’amministrazione Raggi, e sarebbe interessante conoscere le generalità degli affittuari i questi locali e se hanno dei particolari motivi di carattere sociale che giustifichino questi canoni bassi perfino per un paesino della Sila o dell’appennino lombardo, figuriamoci per il centro di Roma, dove una singola camera viene a costare, almeno, 500 euro al mese. Se il compito della giunta Raggi era quello di “Moralizzare” la gestione degli immobili nella Città eterna possiamo dire, senza paura di essere smentiti, che questo fine è stato clamorosamente fallito .  A meno che non si intenda per “Valore di mercato ” 105 euro in Piazza di Santa Maria in Trastevere o 133 in Via del Colosseo.

Sarebbe stato molto più corretto che il comune avesse venduto a prezzo di mercato questi immobili per poi acquistarne altri, magari in zone disagiate, da adibire veramente a finalità di carattere sociale, anche approfittando dei prezzi immobiliari in caduta. Invece si preferisce far finta di “Moralizzare” gli affitti con aumenti di pochi euro mensili, magari facendo degli annunci trionfali, ma i romani non sono stupidi. Capiscono quando qualcuno fa il “Paraculo”.