Crisi
Zerohedge conferma le nostre tesi: l’Italia è stata più efficace degli USA di Obama nel nascondere la reale disoccupazione!
Tradotto, la disoccupazione italiana è molto più alta di quanto le statistiche dicano.
Abbiamo già denunciato il fatto che le statistiche sui disoccupati italiani NON riflettano la realtà delle cose. L’abbiamo scritto qui e qui. Solo ieri fa abbiamo messo in tutta evidenza come il Governo Renzi sia stato il più prono tra tutti i paesi occidentali ad adottare le stesse (tragiche, secondo chi scrive) ricette di Obama con il fine di indurre a considerare la disoccupazione molto meno preoccupante di quanto essa realmente sia, possiamo anche dire nascondendola nelle pieghe della statistica.
Il motivo? Dipingere una realtà virtuale atta a tranquillizzare la gente, nascondendo i reali problemi che prima o poi verranno fuori. Sia negli USA che in Italia. Il problema è che Roma non è Washington sia in termini di risorse che di potenza economica: ossia, l’Italia farà crack mentre gli USA se la caveranno.
Chiaro, avremo un colpevole lampante, nel caso specifico Matteo Renzi, ma sarà un elemento trascurabile nel caos che aspetta il Belpaese.
Gli strumenti per attuare tale di fatto mistificazione sono certamente le regole flessibili della statistica di Stato. In più, in Italia, per concretizzare gli indirizzi “innovativi” Obamiani fatti di flessibilità, new normal, lovoro 2.0 o job act che dir si voglia si sono introdotti elementi di flessibilità lavorativa atti non tanto a risollevare la nazione quanto piuttosto a nascondere i problemi, magari per autocelebrare i governanti di turno. Ad esempio i voucher.
Forse ora capite la gravità dello scandalo voucher di cui abbiamo scritto ripetutamente in passato con cui, con una sola ora di lavoro alla settimana, si è considerati occupati.
Bene. Ieri sera Zerohedge.com sembra quasi aver ripreso un nostro pezzo di ieri mattina evidenziando come l’Italia abbia fatto il lavoro sporco in modo più zelante degli USA di Obama: in altre parole, la partecipazione al lavoro italiana (ossia quella parte di popolazione che non cerca più lavoro da tempo e quindi viene esclusa dalle statistiche, gli inattivi) è aumentata sotto Renzi molto di più di quanto sia aumentata negli USA di Obama. Commento personale: a fare porcherie l’Italia è da sempre maestra.
Ora, perché una è partecipazione al lavoro bassa ad un certo punto fa perdere totale significatività alle statistiche di disoccupazione? Per due motivi: se coloro che non cercano lavoro (inattivi) sono superiori come numero a quelli che tecnicamente sono chiamati disoccupati, l’indicatore di disoccupazione perde via via significato. Ad esempio gli USA hanno una disoccupazione ufficiale attorno al 5% ed una percentuale di inattivi al 13%: secondo voi è preponderante il numero di inattivi o quello dei disoccupati? Per l’Italia siamo all’11,9% di disoccupati e al 14% di inattivi, ricordando per altro che l’ultima discesa della disoccupazione italiana sotto il 12% è stata determinata precisamente da un travaso di gente che non lavora verso gli inattivi, drogando in meglio le statistiche.
Il secondo problema è specifico per l’Italia o anche per tutti i paesi ad alta disoccupazione: se si fa la somma delle persone non occupate composta da (inattivi + disoccupati) – ossia ricavando il vero numero di persone senza lavoro – per gli USA abbiamo un risultato pari al 18% mentre per l’Italia il risultato è prossimo al (11.9+14) = ca. 26%. Se poi togliamo dalle statistiche degli occupati, caso specifico italiano, le persone figlie dei voucher che sono considerate occupate solo per lavorare un’ora alla settimana possiamo stimare un incremento dei senza lavoro reali pari, secondo alcune stime, al 6%. Facendo la somma totale arriveremmo ad un valore superiore al 30% di persone che in Italia NON hanno un posto di lavoro.
Forse questo spiega più di mille congetture perchè l’Italia non riesca ad uscire dalla crisi nonostante gli stimoli, oltre a dare un monito ai governanti sui sicuri effetti di un aumento delle tasse come desiderato dall’EUropa: ci sarebbe l’implosione del sistema.
Alcuni lettori lamentavano il fatto che nonostante i dati onestamente negativi del sistema Italia non ci sia ancora stata nessuna rivolta stile forconi: penso che, anche grazie alla buona compagnia di altri paesi occidentali in forte crisi prospettica (prima di tutto la Francia) l’Italia ci stia arrivando velocemente, ancora una finanziaria lacrime e sangue (ho detto aumento degli estimi catastali catastali?) e penso ci sarà la reazione, purtroppo. Semplicemente perchè la gente non avrà i soldi per pagare le tasse e quindi dovrà vendere la casa per pagare l’IMU.
Auguri Matteo!
Mitt Dolcino
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